Case green, a Strasburgo passa il testo voluto dalle sinistre. FdI: “Una patrimoniale nascosta”
Con 343 voti contro 216 e 78 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato, oggi a Strasburgo, il mandato negoziale dell’Assemblea per la direttiva sulle case green, le prestazioni energetiche degli edifici. Sul voto, l’aula si è spaccata in due, con il centrosinistra a favore e la destra contraria, mentre il centro si è spaccato a sua volta fra contrari (la maggioranza), favorevoli e astenuti. Tutti immobili dovranno rientrare nei parametri Ue entro dieci anni: il 2033.
Foti: “Case green? È una patrimoniale nascosta”
«L’efficientamento energetico votato dal Parlamento europeo – commenta Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati – altro non è che una patrimoniale nascosta alla quale ci opporremo con determinazione per tutelare la sacralità della casa. Pur essendo un obiettivo condivisibile, non riteniamo corretto che a farne le spese siano i cittadini facendosi carico di costi ingenti per adempiere alla direttiva. Tempi sbagliati e troppo stringenti, poca chiarezza sugli stanziamenti previsti e nessuna differenza tra i vari Stati membri, sono caratteristiche che rendono questo testo inaccettabile per la nostra Nazione».
Il ministro Pichetto Fratin: “Direttiva inattuabile nel contesto italiano”
“La direttiva sulle Case green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l’Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Non mettiamo in discussione – spiega il ministro – gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo – osserva Pichetto – una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come “bene rifugio” delle famiglie italiane”.
“Non chiediamo trattamenti di favore, ma la nostra realtà non è paragonabile”
«Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica – prosegue Pichetto – è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese .Nessuno – chiarisce il ministro – chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l’attuale testo – prosegue – si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della direttiva, facendo venire meno l’obiettivo green e creando anche distorsioni sul mercato. Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento – conclude Pichetto – agiremo per un risultato negoziale che riconosca le ragioni italiane».
«Dal parlamento europeo abbiamo fatto tutto il possibile, come legislatori e come europarlamentari di Fratelli d’Italia, per rendere la norma sulla riqualificazione degli edifici più ragionevole. Purtroppo, anche stavolta, ha prevalso l’area più ideologica ed estremista dell’Eurocamera, sostenuta da socialisti, verdi e liberali». Con queste parole Sergio Berlato, membro della Commissioe ambiente a Strasburgo, commenta il voto. Per l’europarlamentare di FdI, «è molto importante il risparmio energetico degli edifici, ma la normativa europea deve corrispondere alle diverse realtà dei territori, diversi appunto per storia, cultura e sviluppo. L’Italia ha un patrimonio edilizio estremamente prezioso, di grande valore storico culturale. Non possiamo premetterci – conclude l’europarlamentare FdI – un approccio intransigente, l’Europa funziona se tiene conto delle specificità di tutti i suoi territori».
Anche la Lega promette battaglia: sulle case green sinistra sempre più distante dalla realtà
Promette battaglia anche la Lega, che ha votato contro il provvedimento. «L’Ue guidata da una sinistra sempre più ideologica e distante dalla realtà dà il via libera a un attacco alle case degli italiani». Lo dichiarano in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Campomenosi (capo delegazione), Marco Zanni (presidente gruppo Id), Isabella Tovaglieri (relatrice ombra del provvedimento) e Paolo Borchia (coordinatore Id in commissione Itre). «Un’europatrimoniale nascosta – dicono gli esponenti del Carroccio – portata avanti senza minimamente tenere conto delle peculiarità del patrimonio edilizio del nostro Paese, né prendere in considerazione le istanze delle categorie interessate. Nessuna delle modifiche apportate rende il testo più accettabile».