Cina-Russia, Xi e Putin a colloquio per 4 ore. Lo zar: «Pronti a discutere il vostro piano di pace»
Uno scambio di cortesie a beneficio di flash e microfoni e poi quattro ore e mezzo di colloquio, incentrato sulla cooperazione bilaterale e più ancora sul piano proposto da Pechino per risolvere la crisi in Ucraina. Il giorno dell’incontro tra Xi Jingping e Vladimir Putin a Mosca è stato ufficialmente quello in cui le due potenze hanno ribadito e rinsaldato la reciproca amicizia, con tanto di rivelazioni offerte dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov sul fatto che Putin conosce la passione di Xi per il gelato russo e non manca mai di farglielo avere o, come in questo caso, trovare alla cena di gala. Ufficiosamente, però, secondo gli analisti, la visita servirebbe soprattutto a escogitare una exit strategy per Mosca.
Xi e Putin alla ricerca di una exit strategy per Mosca
Il piano cinese per la pace, accolto con freddezza dagli Usa ma rispetto al quale Zelensky sembra comunque aver fatto un’apertura, servirebbe soprattutto a questo. Putin, con un articolo a sua firma sul Quotidiano del Popolo, alla vigilia dell’incontro con Xi aveva fatto sapere di avere “grandi aspettative” e certo al termine della visita confermerà che sono state rispettate. Tutto, del resto, è stato studiato in questa direzione, tra reciproci riconoscimenti, complimenti e un certo sfarzo: per la cena, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, sono state previste sette portate.
La sfarzosa cena di gala offerta al Cremlino
Si parte con un antipasto a base di frutti di mare dell’Estremo Oriente, poi frittelle con quaglie e funghi, una zuppa di pesce storione con contorno di torta e sorbetto di melograno. Il piatto principale consiste in carne di cervo con salsa di ciliegie o nelma (salmone bianco siberiano) del fiume Pechora con verdure. Il pasto si conclude con la Pavlova, una torta di meringa e panna, come dessert. Per accompagnare il pasto sono stati scelti due vini della cantina russa Divnomorskoye Estate, annata 2020: l’East Slope e il West Slope.
Lo scambio di convenevoli tra i due leader
“Negli ultimi anni, la Cina ha compiuto un colossale balzo in avanti”, ha detto Putin, accogliendo Xi. “In tutto il mondo – ha proseguito – questo suscita interesse, e purtroppo provoca anche invidia”. Xi, che si è detto certo che Putin sarà rieletto presidente anche nel 2024, da parte sua, ha replicato che “entrambi i nostri Paesi stanno compiendo grandi sforzi per lo sviluppo e la prosperità”. “Anche la Russia ha obiettivi ambiziosi”, ha aggiunto il presidente cinese.
Xi: “Cina e Russia hanno obiettivi simili”. Putin: “Rispetto incondizionato”
“Con la nostra cooperazione e stretta interazione, raggiungeremo sicuramente questi obiettivi”, ha detto ancora Xi, sottolineando che Cina e Russia “condividono obiettivi simili”. Putin quindi ha detto di aver “familiarizzato” con il piano di pace cinese. “Abbiamo studiato attentamente le vostre proposte per risolvere la crisi acuta in Ucraina. Siamo sempre aperti al processo negoziale. Discuteremo sicuramente di tutte queste questioni, comprese le vostre iniziative, che rispettiamo incondizionatamente”.
Kiev pronta al “dialogo” con Pechino. Giallo sulla chiamata di Xi a Zelensky
Alla vigilia dell’incontro Kiev, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko, aveva fatto sapere di aspettarsi che “Pechino usi la sua influenza su Mosca per farle porre fine alla sua guerra di aggressione contro l’Ucraina”, rimarcando che “il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina dovrebbe essere al centro di qualsiasi sforzo diplomatico”. “Siamo pronti a impegnarci in un rafforzamento del dialogo con la Cina per riportare la pace in Ucraina nel rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e dell’ultima risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu”, ha proseguito Nikolenko, confermando che “l’Ucraina sta seguendo con attenzione la visita del presidente cinese in Russia”. Almeno fino al termine dell’incontro di Mosca, nessuna conferma è arrivata invece rispetto alla chiamata che il presidente cinese potrebbe fare a Zelensky.
La freddezza Usa e il segnale Ue: “Nessuna prova che Pechino fornisca armi a Mosca”
E mentre un segnale verso Pechino è arrivato anche dall’Ue, con l’Alto rappresentante Josep Borrell che ha chiarito che non esiste alcuna evidenza che la Cina stia fornendo armi alla Russia, gli Usa, da dove le notizie su quelle armi erano arrivate, hanno fatto sapere di seguire “molto, molto attentamente” la visita, ma che respingerebbero qualsiasi appello a un cessate il fuoco perché “in questo momento non farebbe che ratificare l’occupazione della Russia e darebbe a Putin più tempo per equipaggiarsi, prepararsi e ricominciare le operazioni in un momento e un luogo a sua scelta”.
Tajani: “Proposta cinese non soddisfacente, ma ci sono punti sui quali si può discutere”
La “proposta cinese” per arrivare ad una interruzione della guerra tra Russia e Ucraina “contiene alcuni elementi critici, anche se parla di pace e accoglie una parte delle proposte che erano nel documento approvato dalle Nazioni Unite. Così com’è non è soddisfacente, anche se ci sono dei punti sui quali si può discutere. Ma la trattativa non può concludersi che con il rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha avvertito anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando comunque che “non mi pare che siamo vicini a un cessate il fuoco”.