Cutro, la solita sceneggiata “rossa” di Cobas e sindacati di base contro il governo. Ma la gente non abbocca
Il premier Giorgia Meloni è arrivata a Cutro alle 16 in punto per presiedere il Consiglio dei ministri straordinatio dedicato all’immigrazione a 12 giorni dalla tragedia di Steccato. Con lei sono arrivati i due vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Un forte gesto simbolico per riaffermare oltre al dolore per la tragedia, la centralità assoluta dell’emergenza migranti nell’agenda del governo. L’arrivo del presidente del Consiglio al Palazzo Comunale di Cutro è stato accolto dagli applausi delle persone presenti- riporta l’Adnkronos– tenuti a distanza dalle forze dell’ordine. Che la premier ha ricambiato con un saluto prima di entrare in Comune. Prima che il corteo arrivasse a destinazione, passando lungo la via centrale del paese, alcuni manifestanti hanno lanciato dei peluche contro le auto. Ma chi si aspettava una contestazione in grande stile e insulti è rimasto deluso. E chi tifava per la contestazione ha pure omesso di dire che il premier ha ricevuto applausi. Come il sito di Repubblica online.
Cutro, la protesta rossa da tempo programmata
Come da previsioni, si è manifestata la protesta – da tempo pilotata- davanti al municipio, dove si sono radunati i parenti delle vittime. A fomentarli un centinaio di attivisti dei Cobas, Usb (Unione sindacati di base) e il gruppo “Fabbrikando l’avvenire” (video). Una piazza “rossa” attendeva al varco. Brandiscono cartelli con su scritto «Non nel mio nome», ma alcuni anche «Piantedosi assassino». Mentre c’è chi davanti al municipio mostra uno striscione che dice «Cutro strage di Stato». Il governo di centrodestra risponde con senso di resaponsabilità alla tragedia e la sinistra specula. Ma la sinistra che auspicava una “marcia” contro Meloni e il governo è rimasta delusa. Urla da parte di un piccolo gruppo di contestatori, ma anche applausi rivolti aal premier. Insomma probabilmente i cittadini del piccolo centro calabrese travolto dalla tragedia in mare hanno compreso che l’esecutivo è lì per dare risposte.
Sabato si unirà pure la Cgil a Cutro
E la piazza “rossa” ci riproverà sabato, quando. Ci sarà anche la Cgil pugliese a Steccato di Cutro in occasione della manifestazione nazionale indetta da associazioni, sindacati, Anpi. Sul territorio le forze dell’ordine erano in allerta per l’annuncio del sit-in di comitati e realtà antagoniste calabresi per protestare contro quella che ritengono una “passerella del Governo”. Ma a Cutro – informa l’agenzia Dire – è stata organizzata anche quella che alcuni già ribattezzano “la contro-manifestazione della pace”: per chiedere alle istituzioni di non spegnere i ‘fari’ sul territorio una volta che il governo sarà andato via. Un messaggio, che è circolato con un passaparola anche via social tra la gente, annunciava: “Il 9 Marzo 2023 ore 15.30 in silenzio religioso. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare al corteo di Pace dalla piazza fino al Comune di Cutro”. L’idea è nata dopo il tam tam di voci per un Nobel per la Pace alla città come riconoscimento per la generosità e la solidarietà dimostrata dalla comunità nei giorni tragici del naufragio. Idea apprezzata da presidente Occhiuto.