Cutro, l’avvocato dei familiari delle vittime è il compagno della Serracchiani. Rinunci all’incarico
Mitja Gialuz non è Pompea ma nemmeno Debora Serracchiani è Giulio Cesare. E non c’è nessun Clodio in mezzo a generare una sorta di onore ferito. A meno che l’avvocato triestino, che della capogruppo Pd alla Camera è il fidanzato, non voglia ammettere che esista il problema. Perché che Gialuz sia il compagno della capogruppo del principale partito di opposizione e contemporaneamente il legale di parte civile dei familiari delle vittime di Cutro qualche sospetto lo lascia aperto.
Mitja Gialuz, avvocato famoso, e la ‘vicinanza’ con la dem Serracchiani
Non che non vi siano bravi legali in Calabria, tali da giustificare la ricerca proprio di Mitja. Che, però, ha un curriculum di tutto rispetto. Ordinario di procedura penale a Genova, non sappiamo se svolgerà il suo lavoro gratuitamente ma questo è un piccolo particolare. Il triestino penalista in realtà sì è offerto personalmente di difendere le famiglie dall’alto di un parallelismo che fa impallidire: la sua passione per la vela. È lui, infatti, il presidente della celebre scuola La Barcolana che nella città di Saba insegna ai milionari come veleggiare. Cosa c’entri un passatempo di nicchia di opulenti signori con le barche della morte ammassate come casseruola nel Mediterraneo è un altro, truce mistero.
Da Plutarco ad Andreotti: evitare sospetti
Il dilemma serio è se il prof Gialuz insisterà sulle responsabilità degli scafisti o se , legittimamente ci mancherebbe, volgerà la sua attenzione su quelle presunte della guardia costiera. E se lo facesse, purtroppo per lui, rientrerebbe in gioco Plutarco. Chi tra noi non crederebbe che dietro le sue richieste ci sarebbe Debora? Ingiustamente, certo ma è come vedere l’ arbitro indossare una maglietta calcistica. La parte civile non ha un ruolo secondario in un procedimento penale così complesso che ha risvolti politici conseguenziali. La Serracchiani di per sé non è proprio una top player del centrosinistra. Basterebbe ricordare l’ilarità con la quale esortava, il giorno della fiducia, il primo Presidente del Consiglio donna a stare in guardia dal potere maschile (!).
Perché basterebbe che Mitja Gialuz rinunciasse all’incarico
Il Giulio più famoso del dopoguerra sosteneva l’essenza peccaminosa del pensare male ma anche la sua naturale buona riuscita. Potrebbe esserci un’organizzazione politica dietro la scelta ( volontaria ) di un avvocato così prestigioso e così “familiare”. Che Pompea fosse l’amante di Clodio fu poi appurato ma il magnifico imperatore si accontentò, come è noto, del divorzio non menzionando le distrazioni coniugali. Ecco, professor Gialuz, fatto salvo il legame sentimentale con Debora, basterebbe semplicemente rinunciare all’incarico. Un compromesso giusto che assicuri serenità di giudizio. Per non far passare l’onda del sospetto e smentire una volta tanto Andreotti. Ci pensi un attimo.