Cutro, ritrovati i corpi di altre due vittime: sono quello di una bimba di 3 anni e quello di una donna

7 Mar 2023 12:29 - di Redazione
Cutro

Il mare lungo le coste calabresi restituisce altre due vittime. È stato trovato poco fa, come apprende l’Adnkronos, il corpo di una bimba tra i 3 e i 4 anni, dispersa dal naufragio del 26 febbraio. Il corpicino è stato rinvenuto dai soccorritori questa mattina nel mare di Steccato di Cutro, a poche distanza dal luogo dello schianto del caicco sulla secca. È stata la Guardia costiera – che prosegue le ricerche senza sosta – a ripescarlo. E non è l’unico aggiornamento del bollettino delle vittime del naufragio che, pochi istanti fa, si è aggiornamento al rinvenimento della salma di una donna.

Cutro, ritrovato il corpo di una bimba di 3 anni e quello di una donna

Salgono così a 72 le vittime del naufragio. Intanto, mentre il ministro Tajani – intervenendo alla Seconda giornata della XIV Riunione Plenaria degli Ufficiali Esperti della Guardia di Finanza – rinnova l’esortazione a «comprendere il problema della migrazione per evitare le tragedie». Ribadendo che «bisogna prevenirle: per questo supportiamo la Guardia Costiera libica. Bisogna prevenire, perché poi è difficile salvare centinaia di vite», la sinistra continua a speculare vergognosamente sulla tragedia.

Salgono a 72 le vittime del naufragio di Cutro del 26 febbraio

Così come, mentre il governo si aggiorna dandosi appuntamento a giovedì pomeriggio in Calabria per il prossimo Cdm, anche l’Anpi e Rifondazione comunista si aggiungono al coro delle polemiche. E come il rituale demagogico prevede, nell’annunciare la loro partecipazione alla manifestazione di sabato a Cutro, promossa dalle Ong e dal Terzo Settore, le recriminazioni si fanno sempre più velenose, pretestuose e inopportune.

Tensione alla camera ardente di Crotone

Nel frattempo questa mattina si sono registrati momenti di tensione alla camera ardente al Palamilone di Crotone. Quando un gruppo di donne, familiari di vittime afghane, ha visto partire quattro salme di pakistani per il rimpatrio, ha iniziato a piangere e a gridare. «Perché gli altri hanno la possibilità di partire e i nostri cari ancora no?», hanno chiesto a gran voce, tanto che è stato necessario l’intervento dei mediatori e dei volontari di alcune associazioni presenti per riportare la calma.

I familiari delle vittime afghane chiedono il rimpatrio dei loro cari

«Le famiglie sono esasperate – ha spiegato all’Adnkronos Manuelita Scigliano, dell’associazione Sabir –. Si attende la comunicazione dell’ambasciata afghana che dovrebbe dare delle risposte sulla logistica per il rimpatrio. Ma fino a questo momento le famiglie sono all’oscuro di tutto». Intanto, mentre le ricerche sul luogo del naufragio proseguono senza sosta con mezzi aerei, navali. Sommozzatori, droni e personale di presidio a terra di Guardia Costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile regionale, alla camera ardente è un via vai di parenti. Familiari delle vittime che attendono risposte dai loro paesi d’origine sul rimpatrio dei propri cari.

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