Effetto Schlein anche alla Regione Lazio: salta l’alleanza con il Terzo Polo. “Il Pd arraffa tutte le poltrone”
Effetto Schlein anche sull’opposizione alla Pisana, ma non si tratta del tocco salvifico tanto sbandierato dai sostenitori di “santa Elly”. Anzi, anche alla Regione Lazio come a livello nazionale, al primo banco di prova, i nuovi equilibri dem fanno saltare l’alleanza con il Terzo Polo, che si ritrova estromesso dalla partita delle Commissioni di garanzia. «Il Pd ha deciso di arraffare tutto», è l’accusa. Ancora più interessanti dal punto di vista politico, però, sono le motivazioni dello sgarbo: lo hanno fatto, spiegano gli esclusi, per problemi interni.
Il Terzo Polo alla Regione Lazio: «Il Pd ha deciso di arraffare tutto»
«Il Pd ha deciso di arraffare tutto quello che poteva prendendosi la responsabilità di rompere la coalizione che ha sostenuto D’Amato senza neanche un passaggio di confronto», ha denunciato Marietta Tidei, capogruppo di Italia Viva-Azione in Consiglio regionale, parlando con i giornalisti a margine della seduta odierna alla Pisana, nel corso della quale, mentre nell’opposizione si consumava questo psicodramma, la maggioranza ha portato a casa l’approvazione del Bilancio.
L’ultimo sgarbo è sulle Commissioni di garanzia
A far saltare l’alleanza con il Terzo Polo è stata la decisione del Pd di affidare le due commissioni di garanzia del Consiglio regionale del Lazio, Trasparenza e Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione, rispettivamente a Marta Bonafoni, eletta con la lista civica D’Amato, e a Enrico Panunzi del Pd. «Quello che sta succedendo con le commissioni di garanzia, che spettano alle opposizioni, è una cosa vergognosa che non ha precedenti. È un atto di prepotenza e arroganza assoluta da parte del Pd, che non ha ritenuto opportuno in 45 giorni convocare una riunione della coalizione che ha sostenuto D’Amato, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni», ha detto ancora Tidei.
Cinque cariche per l’opposizione. E i dem non lasciano nulla agli alleati
A pesare è anche il fatto che la rappresentanza del Terzo Polo non è stata contemplata nemmeno dopo l’assegnazione di altre cariche spettanti alle opposizioni, come la vicepresidenza del Consiglio, il segretario d’Aula e la presidenze del Corecoco (Comitato regionale di controllo contabile). Dunque, una estromissione totale da ogni incarico istituzionale disponibile. «È una cosa lesiva del nostro ruolo di seconda forza politica della coalizione, ma anche della coalizione stessa, con una bulimia spaventosa”, ha lamentato ancora la capogruppo di Azione-Italia Viva, parlando di una “assenza di confronto e una divisione equa».
La denuncia: «Ne avevano bisogno per chiudere le partite interne»
«Il Pd – ha denunciato poi Tidei – ci ha detto che aveva problemi legati alla questione del Congresso regionale e non riuscivano a fare quadrare i conti senza quelle posizioni. Hanno chiuso delle partite interne fregandosene della prassi istituzionale di questo luogo e delle regole democratiche perché il partito di maggioranza relativa, dando le presidenze a Marta Bonafoni ed Enrico Panunzi, prende tutto. Altro che nuovo corso della Schlein, siamo all’arrembaggio». «Oggi il Pd – ha concluso – ci dice chiaramente che con noi non vuole più niente a che fare».
L’effetto Schlein: «Lei dice “Non ci hanno visto arrivare”, noi diciamo “li abbiamo visti arraffare”»
Di «ansia di poltrone spasmodica, e deficit assoluto di politica» ha parlato poi il consigliere regionale Luciano Nobili, spiegando che «avevamo chiesto al Pd di incontrarci anche per concordare le prime scelte rispetto alle prime attività d’aula. Elly Schlein dice “Non ci hanno visto arrivare”, noi diciamo “li abbiamo visti arraffare”». Al Terzo Polo, dunque, non è rimasto che appellarsi al presidente del Consiglio regionale, Antonio Aurigemma: «Ci rivolgeremo a lui perché c’è una lesione delle garanzie democratiche, non è accettabile che su 5 posizioni non ce ne sia una assegnata alla seconda forza di opposizione».