Elly Schlein, ma quale marcia trionfale… semmai una serie di scivoloni. E nel Pd dicono: è cattiva
Nonostante lo sforzo collettivo dei media progressisti per mettere l’aureola a Elly Schlein se si guarda al concreto i risultati politici che finora ha portato a casa sono assai deludenti. Certo, le aspettative erano alte, anzi altissime. Tutta colpa dei laudatores per i quali, addirittura, con la nuova leader dem la politica era uscita dal Novecento. E poi ancora elogi perché lei è fluida invece Meloni è tradizionale (donna e madre, che vecchiume…). Per non dire del tentativo di farla passare per giovane dinanzi a una Giorgia che ha già passato gli “anta”. E poi, Elly è pop: si fa la foto coi Cugini di campagna (che però non sapevano chi fosse) e suona il piano da Cattelan.
Ma veniamo alle cose concrete: nei sondaggi il Pd risale ma a spese del M5S. Le piazze che osannano Elly non tolgono voti a FdI che resta saldamente primo partito. E già questo è un primo dato concreto sul quale valutare le imprese della nuova segretaria dem. Ma andiamo avanti. Nel primo faccia a faccia in aula a Montecitorio con la premier ha lanciato la battaglia del salario minimo facendo infuriare i 5Stelle e ponendo un macigno nella strada della ricostituzione del campo largo.
Poi ha pensato bene di andare a Milano a fare la paladina dei diritti dei “bambini” e sull’utero in affitto, al quale la nuova segretaria guarda con favore, ha già creato una frattura interna. Bonaccini ha ribadito più volte di essere assolutamente contrario. Poi ha affidato ad Alessandro Zan la campagna del partito sui “diritti” lasciando perplessi i cattolici di sinistra.
Quindi ha pensato bene di schierarsi con i vandali di Ultima Generazione che imbrattano i monumenti. Sconfessando il povero Nardella col suo placcaggio dell’ecoattivista davanti a Palazzo Vecchio. L’argomentazione di Schlein è apparsa assai improbabile: loro – ha detto – seguono la scienza, dovremmo ascoltarli. Forse la ricerca scientifica troverà il modo di tirarci fuori dall’inquinamento globale ma certo non grazie agli isterici imbrattatori che lei si è sentita in dovere di difendere.
Infine, ennesima passerella, è andata a Bruxelles per fare ombra alla premier Meloni e raccattare qualche titolo di giornale. C’è riuscita, ma sulla sua strada ha trovato non solo i socialisti europei ma anche il segretario Nato Stoltenberg con il quale non può usare certo le ambiguità utilizzate in casa nostra sulla guerra in Ucraina.
Sui nuovi capogruppo, infine, l’accordo con la minoranza che fa capo a Bonaccini è tutt’altro che chiuso e pare – così riporta il Foglio – che Schlein abbia già strigliato a dovere il povero Francesco Boccia che avrebbe dovuto chiudere la trattativa per consentire caramellose dichiarazioni sull’unità ritrovata. Anche questo obiettivo dovrà attendere. Mentre semre sul Foglio un senatore dem (anonimo) si sfoga: “Elly – racconta – è capricciosa e cattivella”. Altro che aureola…