Fioroni dileggiato dai “compagni” si sfoga: “Ma chi è questo Santori? Non vedevano l’ora che me ne andassi”
“Mattia Santori ha detto che per un Fioroni che se ne va ne arrivano altri cento? E chi è Santori? L’importante è che io non faccia parte di un partito che non mi vuole, gli auguro di vederne arrivare anche mille”. Lo dice Beppe Fioroni, ex esponente del Partito Democratico, a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. Una volta lei disse che il Pd era una Kebab? “Sì, che veniva affettato da destra e da sinistra. Ora invece mi sembra più uno stracotto”.
“Per 20 anni mi davano con le valigie in mano e non vedevano l’ora che me ne andassi – assicura Fioroni – ora ci sono riusciti. Se me ne sono andato io? No, diciamo che mi hanno messo sotto sfratto, Schlein è ben contenta me ne sia andato”.
“La Schlein ha dato vita ad un partito di ‘sinistra sinistra’, massimalista, scelta legittima per carità. Un partito di sinistra è utile alle società democratiche ma non ha nulla a che fare con la mia storia”, ha proseguito a Rai Radio1 Fioroni. Il ‘suo’ Pd oggi è morto? “C’è stata una mutazione genetica, è diventato un soggetto di sinistra”.
Le parole della ex sardina Mattia Santori – riportate ieri dall’Ansa – non sono piaciute neanche a Filippo Sensi, esponente Pd, che su Twitter replica: «Non condivido per niente le ragioni che hanno portato Beppe Fioroni a lasciare il Pd. Per niente. Ma penso che le argomentazioni di Santori su questo addio mancano di rispetto al partito e ai valori e alla comunità che rappresenta, prima ancora che a Fioroni».
Una mancanza di rispetto che sui social ha dilagato, tra motteggi e battute contro il povero Fioroni. Unica voce in sua difesa quella del giornalista Stefano Cappellini: “Quella di Fioroni dal Pd non è una scissione, l’ex ministro non ha correnti né truppe: se ne va lui e basta. Però di italiani come Fioroni ce n’è un certo numero, e molti votavano Pd. Irridere il suo addio è puerile, a Schlein converrebbe fargli uno squillo per parlarne”. Tweet contestatissimo. Perché va contro l’euforia festaiola di cui è preda il rosso popolo del “webbe”. Guai a interrompere un’emozione…