Francia, tutti in piazza contro Macron: 240 cortei nel Paese. Scioperi e chiusure paralizzano Parigi
Prosegue, inesorabile, la mobilitazione in Francia contro la riforma delle pensioni voluta del presidente Emmanuel Macron. Il Paese intero torna in piazza. Anzi, per la verità non si è mai ritirato. Dopo giorni di proteste violente, disordini e danneggiamenti, fermati e feriti tra manifestanti e forze dell’ordine, anche oggi sono 240 le manifestazioni organizzate in tutto il Paese. Proprio mentre i sindacati scrivono a Macron per chiedere una mediazione, e il governo francese replica che resterà «il baluardo contro violenze illegittime e pericolose», ma anche contro «lo smantellamento delle istituzioni» e «l’indebolimento della Repubblica».
Riforma pensioni Macron, la Francia torna in piazza
E ancora. «Non abbiamo necessariamente bisogno di mediazioni per parlarci. Possiamo parlarci direttamente», ha proseguito, commentando la proposta dei sindacati a Emmanuel Macron. «Il Presidente della Repubblica è pronto a ricevere i sindacati non appena il Consiglio si pronuncerà sulla conformità del nostro testo di legge», ha aggiunto il portavoce del governo.
Riforma delle pensioni: i sindacati scrivono a Macron per chiedere una mediazione
Un messaggio netto, quello affidato al portavoce del governo francese Olivier Veran al termine di una riunione del Consiglio dei ministri a Parigi, il quale ha affermato di non ritenere necessaria una mediazione per parlare con i sindacati. «Rispettiamo gli scioperi e le manifestazioni, ma rimaniamo vigili di fronte a sconfinamenti. C’è una forte mobilitazione della polizia che accogliamo con favore», ha aggiunto Veran.
Sono 240 le manifestazioni previste per oggi in tutto il Paese
Intanto, in Francia la mobilitazione di massa si è fatta sentire già dalla mattinata. Da Parigi a Nizza, da Lione a Bordeaux, da Nantes a Montpellier, come anticipato sono 240 le manifestazioni organizzate oggi in tutto il Paese contro l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni a una settimana dal voto finale in Parlamento. Secondo stime dell’intelligence nazionale francese tra le 70mila e le 100mila persone invaderanno le strade di Parigi. Mentre su tutto il territorio nazionale si parla di 650mila-900mila manifestanti disseminati ovunque in Francia.
Voli e traffico ferroviario congestionati: un migliaio di manifestanti in marcia sui binari
Approfittando dell’assenza di traffico ferroviario, dunque, un migliaio di manifestanti questa mattina ha invaso i binari della Gare de Lyon, tra le principali stazioni di Parigi (da cui partono e arrivano anche i collegamenti ferroviari con l’Italia), camminando per circa due chilometri sulla tratta ferrata con striscioni anti-riforma e fumogeni. Cosa che ha causato ovviamente ritardi alla circolazione dei treni.
Scioperi e chiusure bloccano il Paese
Gli agenti hanno inoltre creato corridoi speciali per coloro che devono recarsi negli ospedali che si trovano nel perimetro della manifestazione parigina. E dalla scuola arriva l’adesione, da parte del 30% degli insegnanti, allo sciopero. Disagi anche negli aeroporti per lo sciopero dei controllori di voli, in particolare per il 30 e 31 marzo, quando è previsto un 20% in meno dei collegamenti aerei nell’aeroporto di Parigi-Orly, Marsiglia-Provence, Bordeaux e Tolosa.
In piazza contro la riforma di Macron: Parigi paralizzata
A Parigi sarà difficoltoso anche spostarsi in metropolitana, con la garanzia di una corsa su due. Nella capitale francese hanno incrociato le braccia anche i netturbini, creando notevoli disagi. Poco prima dell’avvio del corteo principale di Parigi – partito alle 14.00 da Place de la République per raggiungere Place de la Nation alle 19 – sono stati numerosi i commercianti che hanno abbassato le saracinesche. I più hanno barricato i loro negozi nel timore di azioni violente. Del resto, quello previsto per il pomeriggio nella capitale è lo stesso percorso dell’11 febbraio, quando furono 93mila i manifestanti e numerosi gli scontri, i disordini, i danneggiamenti.