Furore ideologico sulla festa del papà: una scuola cancella gli eventi in programma. L’ira dei genitori

14 Mar 2023 12:56 - di Lorenza Mariani
festa del papà

L’ossessione per la discriminazione produce l’ultima follia: una scuola di Viareggio ha cancellato la Festa del papà dal suo calendario. Una ricorrenza tradizionale rinnegata – a detta della direttrice dell’istituto comprensivo di cui fa parte la scuola dell’infanzia Florinda – perché «cinque o sei genitori – ha spiegato – sono venuti a lamentarsi da me perché non trovavano giusto che in quel giorno i loro figli, che non avevano il papà, venissero esclusi da quell’attività e venissero pertanto indirizzati da un’altra parte». La vicenda, che ha riferito in queste ore La Nazione, ha scatenato l’indignazione delle famiglie che non comprendono l’annullamento della festa del papà per le lamentele di pochi…

Il furore ideologico si abbatte pure sulla Festa del papà

«Non ne possiamo più di questo appiattimento culturale che livella al ribasso la nostra società verso un mondo neutro che è la negazione di progresso», hanno dichiarato all’Adnkronos Alfredo e Claudia Caltabiano. I presidenti nazionali di Anfn, l’associazione che raduna e dà voce alle famiglie numerose, in merito alla cancellazione delle attività per la Festa del Papà nella scuola d’Infanzia di Viareggio. Non solo. Sul putiferio che si è scatenato all’indomani della decisione della direttrice, i due genitori hanno commentato con riflessioni di buon senso, aggiungendo: «Una società progredisce grazie alle proprie diversità. È dal confronto delle diversità nascono poi le soluzioni per il bene comune. Come si fa a negare il ruolo del papà? Così come quello della mamma?».

Una scuola di Viareggio cancella la festa del papà

Chiosando quindi: «Allora, in base allo stesso principio dovremmo abolire il primo maggio, festa dei lavoratori, perché discrimina i disoccupati? Oppure dovremmo abolire la festa della donna, perché discrimina gli uomini? Sono tutte assurdità, che però nascondono un rischio strisciante: una società sempre più liquida. Più neutra. E quindi molto più facilmente manipolabile». Una impostazione, quella dei Caltabiano, che anche l’associazione Provita & Famiglia ha condiviso e rilanciato. Asserendo in una nota: ««È evidente che sono sempre esistiti bambini che hanno perso uno o entrambi i genitori. Oppure bambini che sono stati abbandonati. Che hanno i genitori in carcere. O che vivono contesti difficili, quali separazioni o divorzi. Ma questo significa dover completamente annullare la figura del papà? Per tutelare e “non discriminare” i bambini di cui sopra, è quindi legittimo censurare la figura del padre, o quella della madre?».

Genitori furibondi: «Non ne possiamo più di questo appiattimento culturale»

E ancora. «La motivazione è davvero stupefacente», prosegue la nota di Provita & Famiglia, alludendo alle lamentele dei genitori contrari all’organizzazione di una festa che celebra i papà. E decidendo di annullare il laboratorio legato alla festa, programmato per venerdì prossimo. «La direttrice – prosegue l’associazione – non avrebbe voluto “discriminare” le famiglie prive di padre. Anzi, la professoressa sembra credere addirittura che una figura come quella del papà sia sostituibile da un’altra figura simile. Come se i due genitori che tutti abbiamo, o abbiamo avuto, fossero numeri più che identità distinte e definite. D’altronde, non lo dimentichiamo, è questa la logica che sta alla base dell’assurdità amministrativa e politica del “genitore 1” e del “genitore 2”».

La nota di Provita & Famiglia

Concludendo quindi la nota che, invece di «rincorrere ideologicamente le istanze che vogliono eliminare le figure di mamma e papà», la scuola avrebbe fatto meglio – incalza l’associazione – dopo tre anni di severe restrizioni, spesso discutibili», accontentare «molti dei bambini della scuola che attendevano questo giorno per condividere un po’ di tempo con il loro papà». Pertanto, sottolinea Provita & Famiglia, la scuola «davanti a questa legittima attesa. E al fatto che siamo tutti figli di un padre e di una madre, al di là di quel che può accadere dopo, appare risolvere in modo “ideologico e vano” dicendo, come ha fatto la preside, che “viviamo in una società diversa da quella di 50 anni fa. Non esiste più una famiglia modello. Oggi ci sono situazioni aperte e particolari che devono essere rispettate e tutelate”»…

Sbagliato «rincorrere ideologicamente le istanze che vogliono eliminare le figure di mamma e papà»

Eppure – chiosa Provita & Famiglia – «secondo la tradizione alla festa della donna, celebrata l’8 marzo, fa seguito la festa del papà. Una celebrazione collocata non a caso il 19 marzo, festa di san Giuseppe: il padre per antonomasia. Ed è comunque una ricorrenza assolutamente laica. E, dunque, che abbraccia tutti. Nessuno escluso». Nessuno discriminato…

 

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