Il rapimento di Aldo Moro, 45 anni fa: il Br Alessio Casimirri è ancora in “vacanza” in Nicaragua…
Quarantacinque anni fa Aldo Moro veniva sequestrato a via Fani. Le Brigate Rosse, con una forza militare che ancora oggi desta sospetto, uccisero servitori dello Stato per sequestrare il Presidente della DC proprio il giorno della fiducia al governo Andreotti, che segnò l’avvio e la subitanea morte del compromesso storico. Più tardi tornerò sull’azione politica tentata da Moro e sulla erronea interpretazione di alcune sacrestie intellettuali.
Per un attimo mi soffermo su una grande ingiustizia e cioè l’assoluta impunità di uno degli assassini, Alessio Casimirri.
Casimirri, presente nel commando di via Fani, è da una vita latitante in Nicaragua. Ormai è cittadino nicaraguense e nessuno mai concedera l’estrazione troppo timidamente chiesta nel passato. Certo, qualcuno lo avrà protetto nei suoi movimenti internazionali, così come accaduto per tanti altri terroristi aiutati presumibilmente da un soccorso rosso.
Tornando a Moro, il suo progetto politico fu rivoluzionario. Riuscii a portare il Partito comunista più forte di Europa nell’alveo della democrazia occidentale, in una maggioranza atlantista. Proprio durante la guerra fredda. Il suo obiettivo non era però fare un’alleanza con il Pci ma scongelarlo per creare un’alternanza. Moro aveva una sua formazione politica e culturale precisa. Non si sarebbe mai alleato con il Pci ma voleva sottrarlo alla stasi. Quell’omicidio purtroppo bloccò tutto.
Ma non si racconti la storia politica di Moro come se fosse stato un uomo contiguo alla sinistra. Era altro, per idee ed esperienza.
* Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera