Il ritorno di Zan, che se la prende con i figli di Salvini, Meloni e Piantedosi: “Inaccettabile che abbiano più diritti”
Con la segreteria di Elly Schlein assistiamo al ritorno sulla scena di Alessandro Zan, che subito si intesta la nuova battaglia per i “diritti” che il Pd intende portare avanti. Zan spiega alla Stampa di che si tratta e osserva che al centro ci sono «Tre temi: il matrimonio egualitario; l’estensione dell’adozione alle coppie dello stesso sesso e ai single; il riconoscimento dei bambini alla nascita».
Proprio quest’ultimo punto è quello che le coppie omogenitoriali vogliono veder riconosciuto perché in questo modo un bambino sarebbe iscritto all’anagrafe non solo come figlio del “genitore 1”, il padre o la madre, ma anche come figlio del genitore intenzionale, il genitore 2. Anche se il figlio è nato facendo ricorso alla gestazione per altri (utero in affitto). Quest’ultimo punto risolverebbe i problemi incontrati dai sindaci che hanno tentato la via delle trascrizioni all’anagrafe, riconosce Zan. «I bambini – aggiunge – sarebbero riconosciuti da entrambi i genitori alla nascita, in quanto parte del nucleo familiare. Non è accettabile che i figli di Salvini, Meloni e Piantedosi abbiano più diritti di altri figli».
Ma cosa c’entrano i figli degli avversari politici di Zan? Perché tirarli in ballo con tanto cattivo gusto? Tanto più che la sinistra mente attaccando il governo che si è uniformato a una sentenza della Cassazione e mente sui diritti negati perché a nessun bambino sarà negata la tutela secondo le leggi vigenti. Lo spiega molto bene Roberto Formigoni: “La sinistra ha subito tuonato contro il governo, denunciando la violazione dei diritti dei bambini. E ha così sbagliato due volte (le capita spesso), anzitutto perchè il governo, attraverso il prefetto, si è uniformato alla sentenza della Corte di Cassazione di dicembre, e non poteva ovviamente fare altrimenti. In secondo luogo perchè nessun diritto di nessun bambino, neppure quelli nati da una coppia omosessuale, sarà toccato o sminuito: qualsiasi bambino sarà protetto da tutte le leggi vigenti, e nessuna assistenza gli potrà mai essere negata. Anzi, a questi bambini saranno aperti gli occhi su una menzogna scritta a loro riguardo su un atto pubblico (!), e sarà loro permesso di conoscere la verità su se stessi e sul modo e da chi sono venuti al mondo. Il sindaco Sala, e qualunque altro sindaco d’Italia, non potrà più mentire scrivendo su un atto pubblico che il bambino o la bambina è nata da due padri o due madri, perché nessun bambino al mondo è nato da due padri o due madri”.