Il tariffario dell’utero in affitto: si paga cash e a rate ma c’è anche il pacchetto “figlio di vip”

20 Mar 2023 8:19 - di Lucio Meo

Tariffe “economy”, “plus”, “vip”: le società specializzate nell’utero in affitto, sul web, propongono un menù a la carte, e se non siamo arrivati ancora al catalogo con la scelta dei bambini con gli occhi azzurri e i capelli biondi, poco ci manca. Dietro gli isterismi della sinistra sul riconoscimento dei figli Lgbt, cavalcati anche nella manifestazione di sabato a Milano, c’è un mercato dei bambini che si fa finge di non vedere. Si parla di diritti, ma non di costi, di tariffari per procreare per conto di altri, le coppe gay, sottraendo i figli alle legittime mamme, magari in condizioni economiche difficili.

Il tariffario dell’utero in affitto

Oggi, su Libero, c’è la “fotografia” del mercato dell’utero in affitto, con formule inquietanti. Con al centro, un vero e proprio contratto, come fosse l’acquisto di un’auto: una pratica che in Italia è vietata, ma che in molti Paesi europei è considerata legale. “La maternità surrogata prevede che una donna porti avanti la gravidanza per conto di altre persone e i termini dei contratti si trovano facilmente sui siti delle agenzie che forniscono il servizio, come uteroinaffitto.com.

“Qui si  costo del contratto è diviso in 6 rate, ogni pagamento viene effettuato in una certa fase del programma… C’è il  contratto ‘standard’, che assicura l’assistenza medica per tutto il periodo necessario (compreso il servizio pediatrico post parto), un pacchetto di supporto trasporto, cibo, alloggio per due mesi, l’assistenza per ottenere i certificati, e però viene sottolineato che non comprende alcuni aspetti: la possibilità di scegliere la donatrice dal loro database (quindi te la devi portare da casa, supponiamo), la copertura di spese supplementari se nascono dei gemelli, il test Pgd (cioè quello per verificare la salute del feto)”, scrive il quotidiano.

Nel contratto anche la gestante e la baby sitter

Poi, racconta Libero, c’è il  “plus”, compresa, con la possibilità di scegliere la gestante nel famoso database interno e un servizio di baby sitter, sei ore al giorno, per assistere il futuro poppante. Infine c’è il contratto “vip”, che contempla tutti i servizi medici e genetici possibili e immaginabili, l’assistenza trasporto-vitto-alloggio che sale a quattro mesi, la baby sitter assicurata per otto ore al dì. Trattamento deluxe, insomma. I costi? Sui va dao 17mila ma se si vuole poi stabilire da prima il sesso del nascituro, a tariffa sale ulteriormente fino a oltre 60mila euro…”. Poco o molto?

In altri casi, come negli Usa, si arriva a pagare anche 200mila euro, e lì inizia a fare capolino il catalogo somatico…

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