Il Viagra compie 25 anni. Gli andrologi: «Fu una rivoluzione, ma oggi c’è altro»

25 Mar 2023 12:51 - di Redazione
viagra

La “pillola blu” che ha cambiato la sessualità maschile compie 25 anni. Il 27 marzo 1998 la Food and Drug Administration (Fda) riconosceva il Viagra* (Pfizer) come la prima terapia medica orale per il trattamento delle disfunzioni erettili. Un quarto di secolo che ha visto il Viagra dominare le vendite mondiali nel settore e aprire la strada ad altre molecole arrivate dopo e recentemente ai generici. Imitato e falsificato, è la compressa più gettonata online, la “pillola blu” non ha influenzato solo le fantasie sotto le lenzuola ma anche il costume finendo protagonista di film e canzoni. L’ultimo rapporto Osmed (2022) indica i farmaci per la disfunzione erettile tra le categorie «a maggior spesa», con i residente in Campania «tra i maggior utilizzatori».

L’arrivo del Viagra ha cambiato molto

«Prima della “pillola blu” per la disfunzione erettile c’erano solo le iniezioni o le terapie ormonali. Mi ricordo nei primi anni da medico che nei congressi scientifici si diceva che chi avrebbe inventato una pillola contro la disfunzione erettile avrebbe vinto il Nobel. E infatti chi ha scoperto l’ossido nitrico “come molecola segnale per il sistema cardiovascolare”, alla base poi del meccanismo del Viagra, ha vinto il Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1998», racconta all’Adnkronos Salute Alessandro Palmieri, presidente della Sia, la Società italiana di Andrologia. «L’arrivo di questo farmaco ci ha dato un valido strumento per aiutare i pazienti e ha fatto uscire dall’ombra l’andrologia dando risalto alla nostra specialità e a come sia necessaria per la salute globale dell’uomo. Faremo infatti un congresso sul Monte Bianco per affrontare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute maschile, dalla disfunzione erettile alla fertilità».

Il filone di ricerca scientifica

L’arrivo del Viagra ha dato anche via a un filone di ricerca scientifica che prima non esisteva. «Sono arrivate nuove molecole e terapie orali e poi è cambiato l’approccio con il paziente», prosegue Palmieri. «In passato si agiva sul sintomo, ma ora riusciamo a curare la disfunzione erettile, ad esempio si usano le onde d’urto sui corpi cavernosi. Un approccio che migliora la qualità dell’erezione: in una alta percentuale di casi possiamo risolvere il problema. Abbiamo terapie mediche completamente differenti rispetto alla Viagra che si sciolgono in bocca simili ad un francobollo. Oppure, ci sono validissimi integratori vasodilatatori. Negli ultimi anni», osserva il presidente degli andrologi, «sono stati fatti passi avanti in questo settore e possiamo dire che oggi la “pillola blu” e quelle venute dopo si usano sempre meno, spesso le possono consigliare i medici di medicina generale e i farmacisti ma gli specialisti hanno altri strumenti».

Non c’è solo il Viagra

C’è infine il capitolo della chirurgia delle protesi peniene. «C’è stato anche qui un boom: siamo passati in pochi anni da 3-400 dispositivi impiantati a oltre 1.500 – conclude Palmieri – Sono sempre più tecnologiche e sicure. Ma quello a cui teniamo è la prevenzione e come società scientifica puntiamo ora a coinvolgere altre categorie: le forze armate, la Croce rossa italiana e le scuole guida. Il 21 giugno ci sarà un villaggio dell’Andrologia a Roma, alla terrazza del Pincio, dedicato proprio alla prevenzione», conclude.

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