Inchiesta Covid, il fascicolo su Speranza, Grillo e Lorenzin trasmesso al Tribunale dei ministri
La Procura di Roma ha trasmesso al tribunale dei ministri il fascicolo dell’inchiesta sul Covid relativo ai tre ex ministri della Salute Roberto Speranza, Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin. Piazzale Clodio aveva ricevuto a sua volta il fascicolo da Bergamo per competenza territoriale.
Al Tribunale dei ministri il fascicolo dell’inchiesta Covid su Speranza, Grillo e Lorenzin
Nello stralcio ai tre ex ministri i pm di Bergamo contestano di essere “i responsabili dell’omessa istituzione/rinnovo del Comitato nazionale per la pandemia”. Ora la valutazione delle posizioni degli ex titolari del dicastero della Salute spetterà al Tribunale dei ministri. In sostanza si tratta della parte dell’inchiesta che guarda al mancato rinnovo del piano pandemico, una circostanza che la virologa Maria Rita Gismondo ha definito, nelle scorse settimane, “la madre di tutte le colpe”, ritenendo che “se il piano pandemico fosse stato aggiornato e completo, allora ciascuno, ogni singolo attore, avrebbe saputo qual era il suo compito, avrebbe saputo cosa fare, quando e come”. Insomma, l’Italia non si sarebbe ritrovata a navigare a vista nella sua ora più buia. O, per dirla con le parole usate dal senatore di FdI e presidente della Commissione Affari sociali, Francesco Zaffini, in “una delle notti di questa Repubblica”.
La necessità della commissione d’inchiesta parlamentare
Ricordando la perdita di vite umane e i danni economici prodotti dalla pandemia, Zaffini, in un incontro di qualche giorno fa con la Società italiana di malattie infettive e tropicali e la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, ha ricordato che l’Italia ha avuto il “maggiore abbattimento di Pil e maggiore impatto di decessi tra i Paesi europei. Due elementi che avrebbero dovuto essere contrapposti e invece, in entrambi, abbiamo avuto il record negativo. “Qualcuno dovrà risponderne”, ha proseguito Zaffini, sottolineando che oltre alla magistratura, “che fa il suo lavoro in piena autonomia, anche la politica “deve poter sapere cosa è accaduto perché questo non si ripeta”. Dunque, resta la necessità della commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, che dovrebbe essere incardinata a giugno.