Israele, La Russa allo Yad Vashem e al Muro del Pianto: “Chi viene qui deve fare un bagno di umiltà” (video)
Ignazio La Russa in visita ufficiale in Israele. È la prima missione bilaterale estera del presidente del Senato. Una trasferta particolarmente significativa e di grande impatto simbolico. Il presidente del Senato si è recato allo Yad Vashem di Gerusalemme, il Museo della Shoah per omaggiare le vittime dello sterminio nazista degli ebrei. E ha deposto una corona di fiori e si è trattenuto in raccoglimento.
La Russa in visita allo Yad Vashem: sono vicino al popolo ebraico
“Ogni volta che mi sono simbolicamente inginocchiato a questo luogo di dolore e di ricordo, ho rinnovato il sentimento di vicinanza al popolo ebraico. E il proposito di contribuire a far sì che mai più ci sia un odio così bestiale”. Sono i gesti quelli che contano – ha aggiunto – quando si viene in questo luogo di memoria, di ricordo ma anche luogo di monito. La Russa. accompagnato dall’ambasciatore italiano Sergio Barbanti, ha poi ricordato che non è la prima volta che si reca al Mausoleo della memoria. Da ministro della Difesa nel 2009 era già stato in visita in Israele.
“Mai più un odio così bestiale”
“Ma il sentimento è sempre un sentimento nuovo”, ha sottolineato ancora il presidente del Senato. “Di dolore, di partecipazione, di vicinanza e di rinnovo nella stessa identica maniera. Tutte le volte che si guardano queste immagini e si respira questa sensazione. Tutte le volte che ci si inchina alla memoria di chi non c’è più. E alla barbarie della Shoah”.
La deposizione di una corona nella Tenda della Rimembranza
All’interno della Tenda della Rimembranza La Russa ha ravvivato la fiamma perenne che arde a ricordo dei 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti. Dopo aver deposto una corona di fiori, inoltre, ha posto un sasso di lutto sulla lapide, come vuole la tradizione ebraica. Dopo il Museo ha visitato anche il Memoriale dei bambini che ricorda i minori ebrei, oltre un milione, uccisi durante la Shoah.
L’incontro con l’omologo Amir Ohana
Prima della visita al Museo della Shoah La Russa ha incontrato il presidente del Senato Amir Ohana alla Knesset. “Siamo fermamente contro ogni forza terroristica che attenti alla libertà, alla esistenza ed alla indipendenza di Israele. Israele va tutelato nei suoi diritti“, ha detto. Alla seconda carica dello Stato i parlamentari di maggioranza e opposizione hanno tributato un lungo applauso, come viene riportato dalla televisione israeliana.
L’applauso bipartisan del Senato israeliano che commuove La Russa
Applausi particolarmente graditi e significativi. “La cosa che mi ha inorgoglito di più è stato l’applauso, non a me ma al Senato che rappresento, da parte di tutto il Parlamento. Sia da parte della maggioranza che da parte dell’opposizione”, ha detto La Russa dopo la visita alla Knesset. “Un omaggio non a me, ma all’Italia. Il che non vuol dire che non mi abbia inorgoglito molto”.
“L’accoglienza mi ripaga di tante piccole vicissitudini politiche”
L’accoglienza del Senato israeliano – ha aggiunto la seconda carica dello Stato su Facebook – “mi ripaga di tante piccole vicissitudini che uno può avere nelle sua vita politica. La mia condanna delle leggi razziali senza ‘se’ e senza ‘ma’ è molto antica. E sin da quando faccio politica la difesa dell’esistenza, della integrità e dell’indipendenza di Israele è stata uno dei capisaldi della linea politica dei partiti a cui ho appartenuto”.
L’invito alla celebrazione del 75esimo anniversario della Repubblica italiana
L’incontro ha anche un significato particolare perché si colloca durante le celebrazioni per i 75 anni dello Stato d’Israele e quelli della nascita del Parlamento. La Russa, come ha riferito alla stampa, ha invitato il suo omologo a maggio in Italia alla celebrazione del 75esimo anniversario della prima seduta del Senato della Repubblica italiana.
La sosta al Muro del Pianto: qui si deve fare un bagno di umiltà
Particolarmente toccante la sosta al Muro del Pianto a Gerusalemme. “Stare qui – ha detto La Russa – è condividere non solo la vicinanza politica a Israele ma anche la sua ragione di essere. In questo luogo si incontrano religioni, sentimenti, storia. Credo che chi viene qui debba fare sempre un bagno di umiltà. E un bagno di riflessione su quanto l’uomo può fare per migliorare se stesso e la società. E questo è il luogo adatto per provarci”.