Lukashenko evoca la terza guerra mondiale: “Le armi nucleari salveranno la Bielorussia”
«L’Occidente si prepara a invadere il territorio della Bielorussia per distruggere il Paese»: lo ha detto in un discorso alla nazione dai toni apocalittici il presidente Aleksandr Lukashenko. «La terza guerra mondiale con incendi nucleari ora incombe», ha avvertito Lukashenko, «c’è una domanda: cosa fare? C’è un modo: i negoziati. Trattative senza condizioni preliminari».
Nel suo messaggio al Parlamento di Minsk, il presidente bielorusso ha definito i piani di Putin di schierare armi nucleari tattiche in Bielorussia, come un’opportunità per “salvaguardare” la nazione dalle minacce occidentali. «Date le circostanze attuali e la situazione politico-militare in tutto il nostro Paese, ho fortemente intensificato i negoziati con il presidente russo Putin sul ritorno delle armi nucleari in Bielorussia», ha affermato Lukashenko.
Lukashenko è al potere da quasi 30 anni: vuole riportare le armi nucleari
Il leader bielorusso, al potere ininterrottamente dal 1994 ha detto che non voleva portare le armi nucleari fuori dalla Bielorussia all’epoca, ma e’ stato posto sotto pressione da parte dell’Occidente e della precedente dirigenza della Russia. «Non ho optato per il ritiro delle armi nucleari nel 1995 e sono stato sottoposto alla più severa pressione da parte dell’Occidente e del presidente della Russia (Boris Yeltsin), mi dicevano che sarei stato schiacciato, distrutto. Sono stato costretto a ritirare (le armi) sotto determinate garanzie”, ha proseguito Lukashenko, aggiungendo che queste garanzie «sono state dimenticate».
Minacce anche alla Polonia: “Se si riarma, si riarma anche la Bielorussia”
Lukashenko ha fatto anche riferimento al riarmo della vicina Polonia. Nel suo discorso alla nazione, riportato dall’agenzia BeLta, il presidente ha rimarcato che solo nel 2023 la Polonia intende spendere circa 21 miliardi di euro per esigenze militari, pari a circa il 3% del Pil. Il 70% in più rispetto al 2022. E che questa cifra potrebbe salire a 27,7 miliardi di euro, pari al 4% del Pil entro il 2024. “È il doppio di quanto richiesto dalla Nato. Perché? Chi minaccia la Polonia?”, ha detto Lukashenko, facendo riferimento alla richiesta della Nato di spendere il 2% di Pil nella difesa.