Maria Stuarda, scoperte le lettere in codice che la regina scrisse in prigione: relazioni e trame ignote
Il passato continua a parlarci e la storia ci regala ancora scoperte e realtà perdute rimaste nell’ombra. Stavolta a tornare alla ribalta sono le parole di Maria Stuarda, (1542-1587), regina di Scozia, affidate a lettere segrete scritte in codice durante la sua prigionia lunga 19 anni in Inghilterra. Un carteggio scoperto e decodificato da un team di crittografi. I documenti, che si credevano perduti, giacevano nella Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, lì dove i ricercatori li hanno trovati. La sovrana le indirizzò ai suoi sostenitori mentre viveva la prigionia voluta dalla regina Elisabetta I, sua cugina, presso la quale aveva cercato rifugio invano.
Maria Stuarda, scoperte a Parigi le lettere cifrate della regina dalla prigione
Il ritrovamento è annunciato sulla rivista Cryptologia, con uno studio che ha come autore principale George Lasry, informatico e crittografo. Secondo gli storici, riferisce la Bbc, il lavoro che ha portato a decodificare 57 lettere è «la scoperta più significativa su Maria Stuarda da 100 anni a questa parte». Le lettere erano state catalogate erroneamente negli archivi della Biblioteca Nazionale di Francia. E solo quando il codice è stato decifrato è stato possibile identificare la regina di Scozia come autrice.
Un ritrovamento «sensazionale dal punto di vista storico e letterario»
Le lettere risalgono al periodo compreso tra il 1578 e il 1584, pochi anni prima della decapitazione di Maria avvenuta l’8 febbraio 1587, e ci dicono molto sul clima di quel periodo. Su quegli anni travagliati, anni di sofferenza e di riflessione profonda e dolorosa della regina. Lavorando su un complesso schema di simboli presenti nelle lettere, è stato possibile infatti scoprire le lamentele di Maria per le condizioni di detenzione. I suoi sentimenti di abbandono da parte della Francia (era stata la moglie del re di Francia Francesco II). E i tentativi di intermediazione per il suo rilascio.
In quelle lettere in codice, 50.000 parole che rivelano l’animo piegato ma mai domo di Maria Stuarda
Parole, quelle che Maria Stuarda ha scritto congelandole nella storia, attraverso le quali – per esempio – si è capito come, nonostante la sovrana di Scozia fosse sottoposta a un regime di stretta sorveglianza, fu comunque in grado di distribuire le lettere segrete ai suoi sostenitori attraverso alcuni cortigiani fidati che le facevano visita. La maggior parte di esse sono indirizzate a Michel de Castelnau de Mauvissiere, ambasciatore francese in Inghilterra, che era un sostenitore di Maria, di fede cattolica. Un dato, quello dell’esistenza di un canale di comunicazione confidenziale tra la regina scozzese e Castelnau, noto agli storici, e persino al governo inglese dell’epoca.
Un mondo interiore e una fitta rete di relazioni e trame rimaste nell’ombra
Eppure, i documenti finirono a Parigi perché la loro destinazione era l’ambasciatore francese a Londra. A lungo si sospettò dunque dell’esistenza delle lettere, ma poi col passare del tempo si pensò che fossero andate perse. Ed è su questa falla che ha cominciato ad operare il team internazionale di decifratori di codici. Aprendo un varco nel passato che oggi torna alla luce. La squadra di ricercatori che setaccia gli archivi online alla ricerca di documenti storici criptati, infatti, si è imbattuta di recente nei documenti che custodiva la Biblioteca Nazionale di Francia.
L’astio di Maria stuarda per il favorito della regina Elisabetta I
Lasry, insieme a Norbert Biermann e Satoshi Tomokiyo, ha scoperto 57 missive con lo stesso codice. Le lettere rivelano l’astio di Maria nei confronti di Robert Dudley, conte di Leicester e favorito della regina Elisabetta I. Maria espresse anche il suo disagio quando suo figlio Giacomo – il futuro re Giacomo I d’Inghilterra – fu rapito nell’agosto del 1582. «Ci sono molti dettagli sugli intrighi. La politica. I suoi tentativi di corrompere i funzionari, e le lamentele sulla sua salute e sulle condizioni di prigionia», ha spiegato non a caso il dottor Lasry.
Il profondo disagio per il rapimento del figlio Giacomo
Un mondo interiore e una fitta rete di relazioni e trame rimaste nascoste nei meandri della storia. Finite all’ombra di una narrazione che – pur raccontando eventi e dinastie reali – ha relegato nell’ombra tutto un microcosmo nascosto, fatto di intrecci internazionali. Di appelli personali. Dolore e sconfitta. Anche per tutto questo il professore John Guy, ricercatore di storia all’Università di Cambridge e autore nel 2004 della biografia Maria Regina di Scozia, ha dichiarato che la scoperta è «sensazionale dal punto di vista storico e letterario». «Si tratta della più importante scoperta su Maria Stuarda da 100 anni a questa parte – ha aggiunto –. Questi nuovi documenti, che ammontano a circa 50.000 parole, dimostrano che Maria era un’analista accorta e attenta degli affari internazionali».