Maturità, Valditara firma l’ordinanza: prima prova scritta il 21 giugno. Come sarà l’esame
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato, in anticipo rispetto allo scorso anno, l’ordinanza che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. Conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2022/2023. La sessione dell’esame di Maturità avrà inizio il giorno 21 giugno 2023 alle ore 8.30, con la prima prova scritta. La durata è di 6 ore. La seconda prova scritta è prevista giovedì 22 giugno 2023. La durata della seconda prova è prevista nei quadri di riferimento allegati al decreto ministeriale 769 del 2018. La terza prova scritta si terrà martedì 27 giugno 2023, dalle ore 8:30 per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno; e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca. La prima prova scritta suppletiva si svolge mercoledì 5 luglio 2023, dalle 8.30; la seconda prova scritta suppletiva si svolge giovedì 6 luglio 2023, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali detta prova si svolge in più giorni; la terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge martedì 11 luglio 2023, dalle 8.30.
L’esame di Maturità torna alla normalità: Valditara firma l’ordinanza
L’esame di maturità torna alla normalità, secondo le modalità previste dal decreto legislativo 62/2017. Gli effetti della pandemia di Covid hanno comportato la necessità di modificare le modalità di svolgimento delle prove negli ultimi anni. Ora, spiega una nota del ministero, a fare ancora eccezione saranno i Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), che non sono requisito di ammissione all’esame ma potranno essere oggetto del colloquio, se svolti. L’effettuazione delle prove Invalsi (che non concorrono alla valutazione) è invece requisito per l’ammissione. Per la prima volta dopo la pandemia, tutte le prove scritte (prima, seconda e terza solo per alcuni indirizzi, tra cui Esabac, Esabac Techno, licei internazionali) saranno a carattere nazionale. A eccezione degli istituti Professionali di nuovo ordinamento. Tra le novità va annoverata l’introduzione della seconda prova scritta per gli Istituti Professionali di nuovo ordinamento (come da Decreto Legislativo 61/2017). Si tratterà di un’unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi. Nel dettaglio, le commissioni declineranno le indicazioni ministeriali sulla base del percorso formativo effettivamente svolto e dei programmi degli istituti, in un’ottica di personalizzazione, partendo da una cornice nazionale generale di riferimento e dalla tipologia di prova individuata e trasmessa dal Ministero alle scuole, tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento della prova.
Il colloquio
Il colloquio prenderà avvio da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione. Verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti; la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe – che le scuole predisporranno entro il 15 maggio – di ciascuno studente. Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell’ambito dei Pcto o dell’apprendistato di primo livello, tenuto conto delle criticità determinate dall’emergenza pandemica, le studentesse e gli studenti potranno illustrare il significato di tali esperienze in chiave orientativa, anche in relazione alle loro scelte future, sia che queste implichino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l’inserimento nel mondo del lavoro. In sede d’esame saranno valorizzate le competenze di Educazione civica maturate durante il percorso scolastico.
Esame di Maturità: le disposizioni relative ai fragili
Nell’ordinanza vengono individuate disposizioni relative alle situazioni delle studentesse e degli studenti più fragili: con disabilità, con Disturbi Specifici di Apprendimento (Dsa), con bisogni educativi speciali (presenti anche nelle ordinanze precedenti) e che hanno frequentato corsi di istruzione funzionanti in ospedali, in luoghi di cura o nelle case di reclusione. Per le studentesse e gli studenti con disabilità, in particolare, si segnala che la Commissione può deliberare (tenuto conto della gravità della disabilità) lo svolgimento di prove equipollenti in un numero maggiore di giorni, oltre all’assegnazione di tempi più lunghi per l’effettuazione delle prove scritte, anche sulla base della relazione del consiglio di classe, delle modalità di svolgimento delle prove durante l’anno scolastico.
Valditara: “L’esame terrà conto delle difficoltà degli ultimi anni”
“L’esame di Stato è un momento importante nella vita di ogni studente- ha detto il ministro- . Si tratta di un passaggio simbolico fondamentale nel percorso di crescita di ciascuno, oltre a costituire il momento finale dell’intera esperienza scolastica, chiudendo un ciclo iniziato con la scuola primaria”. “L’esame di Stato non si limita a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate dagli studenti. Ma ne valorizza il percorso formativo e la crescita personale. A tutte le studentesse e gli studenti che si preparano a questo importante momento voglio assicurare: ho ben presente le tante difficoltà che sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni a causa dell’epidemia. In virtù di questo, nella scelta delle prove scritte e nello svolgimento del colloquio d’esame – spiega Valditara – si terrà conto dell’eccezionalità del percorso scolastico affrontato nel triennio, valorizzando l’effettivo processo di apprendimento”. “Invito pertanto tutti gli studenti a vivere questo passaggio in maniera serena, consapevoli del loro impegno e degli sforzi fatti”, conclude il ministro.