Meloni dagli Emirati spegne le polemiche: “Piantedosi non si tocca, prossimo Cdm a Cutro” (video)
Siluri agli “sciacalli”, acqua sul fuoco delle polemiche, sorpresa per le strumentalizzazioni politiche, sincera volontà di manifestare solidarietà alle famiglie distrutte dalla tragedia di Cutro portando l’intero governo sul luogo del naufragio. Nell’incontro con i giornalisti che ha chiuso la visita negli Emirati Arabi, il premier Giorgia Meloni ha illustrato i contenuti degli accordi commerciali siglati con lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, e il ruolo che lo stesso può giocare nel processo diplomatico che ruota intorno alla guerra in Ucraina, ma non si è sottratta alle domande sulle ultime vicende italiane. Compreso quell’accusa, che lei considera “surreale”, di non essersi recata sul luogo del naufragio, per qualcuno addirittura “scappando”. Se andrò a Cutro? “Già da qualche giorno ho valutato qualcosa di più, cioè di celebrare il prossimo Consiglio dei ministri a Cutro sul tema dell’immigrazione”, ha detto il premier Giorgia Meloni nel corso del punto stampa ad Abu Dhabi.
Meloni: “Trovato il corpo un altro bambino. Uno strazio profondo”
Il pensiero del premier non può non andare alla notizia giunta in mattinata del ritrovamento di un altro corpicino vittima del naufragio. “È stato trovato oggi sulla spiaggia il corpo di un altro bambino vittima del naufragio di Cutro . È uno strazio che mi colpisce nel profondo. Una preghiera per questo piccolo e per tutte le altre vittime di questa tragedia. Il governo si batterà con ancora maggiore determinazione per fermare la tratta di esseri umani e impedire che altre tragedie come queste si ripetano”.
Dagli Emirati Arabi la Meloni blinda Piantedosi e replica alla sinistra
Parole dure, quella della Meloni, nei confronti di chi ha battezzato quella tragedia del mare, provocata dagli scafisti, come una “strage di Stato”, o come chi, come il primo cittadino di Crotone, ha accusato il governo di averli lasciati soli. “La lettera del sindaco di Crotone non l’ho letta tutta, l’ho vista adesso. Posso dire questo: sono rimasta un po’ colpita dalle ricostruzioni che ho letto in questi giorni. Quello che sappiamo noi è quello che avete sentito dal sottosegretario Mantovano su questa vicenda. Queste persone non erano nella condizione di essere salvate da qualcuno che non ha voluto salvarle, come purtroppo, mi pare, qualcuno vuole raccontare”, ha detto il premier Giorgia Meloni, rispondendo ai cronisti ad Abu Dhabi.
Indignata per quelle definizioni di “strage di Stato”
“E’ scappata”, ha detto qualche “sciacallo”. Scappata da cosa, poi? “Ho sentito che la Meloni scappa, la Meloni non va… Leggo ricostruzioni che mi sembrano surreali. Il governo è andato in Calabria il giorno stesso in cui questa tragedia è accaduta: il governo sono io. E’ andato il ministro Piantedosi, dopodiché è andato anche il Presidente della Repubblica che rappresenta tutte le istituzioni, a meno che qualcuno non ritenga che la Presidenza della Repubblica sia in competizione con il governo… Le istituzioni sono state presenti anche per esprimere il proprio cordoglio”.
La Meloni è apparsa a tratti indignata per quanto letto nel corso delle sue visite all’estero, India compresa. “Mi chiedo se in questa nazione ci sia davvero qualcuno che in coscienza ritiene che il governo volutamente abbia fatto morire oltre 60 persone tra cui bambini. Vi chiedo, guardandovi negli occhi, se qualcuno di voi pensa che il governo italiano potesse salvare 60 persone tra cui un bambino di circa 3 anni e non lo ha fatto. Vi prego, cerchiamo di essere seri”. Parla nel merito, poi, delle accuse. “Non è arrivata alle nostre autorità nessuna comunicazione di emergenza da Frontex. Noi non siamo stati avvertiti del fatto che questa imbarcazione rischiava il naufragio. La rotta non è coperta dalle organizzazioni non governative e quindi nulla con questa vicenda hanno a che fare i provvedimenti del governo sulle Ong”, ha spiegato ai cronisti la premier.
“Fatto sempre il possibile per salvare i migranti”
“Nonostante continuiamo a lavorare per fermare i flussi di immigrazione illegale anche per impedire che la gente muoia, noi dall’inizio di questo governo abbiamo continuato a salvare tutte le persone che potevamo salvare quando siamo stati consapevoli del fatto che erano a rischio. Questa è la storia, se qualcuno ne vuole raccontare un’altra lo deve fare in coscienza perché io davvero non credo ci siano materie sulle quali si può esagerare così, nel tentativo di criticare o colpire quello che si considera un avversario”, è un altro passaggio sulla strage dei migranti al largo di Cutro e sulle polemiche per i mancati soccorsi.
Gli accordi con gli Emirati Arabi sui migranti
Soddisfazione sul fronte degli accordi commerciali, ma anche politici, con gli Emirati Arabi. “Continueremo a fare tutto quello che possiamo per impedire che il lavoro degli scafisti continui a mettere a repentaglio le vite umane. Stamattina qui con Mohammed bin Zayed ho parlato di immigrazione, di come favorire flussi legali impedendo flussi illegali, di come fermare una tratta vergognosa e cinica che mette a repentaglio le vite delle persone. E credo non sia passato un solo giorno nel quale non mi sono occupata di questa materia”, dice ai cronisti il presidente del Consiglio, dopo l’incontro con il presidente degli Emirati arabi uniti.