Meloni: “Sui migranti non cederò all’ideologia della resa, non siamo più succubi in Europa”
Giorgia Meloni, in un’intervista al Piccolo di Trieste per le elezioni in Friuli Venezia Giulia parla di Europa, guerra e migranti e rivendica con orgoglio i successi nei primi mesi del suo governo. «Non ho nessuna intenzione di cedere all’ideologia della resa che ci aveva reso succubi in Europa sui migranti, un tema cruciale per il futuro della nazione», dice il presidente del Consiglio come riporta anche La Stampa, che pubblica uno stralcio dell’intervista.
In merito al voto friulano, Meloni ribadisce: «Mi interessa la vittoria del centrodestra e di Massimiliano Fedriga, un ottimo presidente, perché questa Regione per noi è una parte fondamentale della nostra strategia per l’Italia. Il giorno dopo il voto è sempre quello giusto per fare un bilancio, sta per arrivare, siamo agli ultimi cento metri e Fratelli d’Italia darà un contributo importante per tagliare il traguardo con un sorriso». Sul fronte caldo dell’immigrazione, il premier ha rivendicato i passi avanti: «Il nostro negoziato con l’Unione europea è all’inizio e sta già dando i suoi frutti, sono stati fatti passi avanti impensabili, ho fiducia e non ho nessuna intenzione di cedere all’ideologia della resa che ci aveva reso succubi in Europa su un tema cruciale per il futuro della nazione».
“Avevano trasformato l’Italia in un bancomat per pagare rdc e superbonus”
«Abbiamo aiutato le famiglie e le imprese italiane a superare la fase più acuta dell’emergenza – ha detto ancora la Meloni – L’Italia ha continuato a crescere, a marzo l’Istat stima un aumento sia dell’indice di fiducia dei consumatori, sia dell’indice fiducia delle imprese, l’aumento del numero di occupati prosegue. Nonostante lo scenario difficilissimo, il più complesso dal dopoguerra, con un conflitto nel cuore dell’Europa scatenato dall’invasione russa dell’Ucraina, una politica monetaria restrittiva delle banche centrali, un’inflazione che cala troppo lentamente, una serie di sorprese che abbiamo trovato al nostro arrivo a Palazzo Chigi, con lo Stato trasformato in un bancomat per pagare il reddito di cittadinanza ai troppi che non ne hanno diritto e un Superbonus sulle ristrutturazioni edilizie che troppo spesso era un abuso o una truffa a danno dei contribuenti onesti che ora si ritrovano sulle spalle un fardello di 2.000 euro a testa. Sono state scelte irresponsabili, le abbiamo ereditate, stiamo voltando pagina – ha aggiunto – Non ci lamentiamo, ci rimbocchiamo le maniche, lavoriamo per gli italiani che ci hanno conferito il mandato con un voto chiaro. Abbiamo tutelato i contribuenti, protetto il risparmio, rassicurato chi compra e vende i nostri titoli di Stato».
Meloni sulla guerra in Europa
Non è mancato un accenno alla guerra in Europa: «L’Ucraina – ha detto Meloni – è per noi una speranza di pace e un’opportunità per il futuro. Quando la guerra finirà — e io mi auguro che accada presto —le imprese italiane saranno pronte a cogliere la sfida per far rinascere l’economia di Kiev. Siamo già al lavoro, martedì scorso il presidente Zelensky al telefono mi ha manifestato il suo grande apprezzamento per la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina in programma a Roma il 26 aprile, sarà l’occasione per rafforzare i rapporti tra Kiev e le imprese italiane. Per le aziende del Fvg, per Trieste e il suo porto, per la naturale proiezione di questa regione verso l’Est, sarà una possibilità da cogliere. Ma ripeto, prima bisogna costruire la pace e poi ricostruire l’Ucraina».