Neonata viene alla luce in astinenza da cocaina: è in terapia intensiva all’ospedale di Lecce

16 Mar 2023 16:39 - di Carlo Marini
Lecce, neonata, cocaina

Ci sono anche i bambini tra le vittime collaterali e della grande diffusione della droga: l’abuso di sostanze spesso non si ferma nemmeno in gravidanza: la conferma arriva dalla provincia di Lecce, dove è stata data alla luce una neonata con parto cesareo ed in astinenza da cocaina.

Sin da subito, la madre ha negato di aver assunto droga durante la gravidanza, ma è stata smentita dalle analisi fatte su di lei e sulla piccola. Il padre è un imprenditore agricolo e sembra essere ignaro di tutto.

La neonata ha mostrato immediatamente segni di quella che i medici hanno subito sospettato fosse una crisi legata a sostanze stupefacenti. Piangeva a dirotto e nulla sembrava potesse fermare la disperazione della piccolina. Dopo gli accertamenti è stata trasferita all’Unità di terapia intensiva dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

La neonata di Lecce positiva alla cocaina: il padre era ignaro

In seguito, la piccola ha finalmente superato la crisi di astinenza ed è fuori pericolo fortunatamente. Ora del caso se ne occuperà il tribunale: potrebbe essere tolta alla famiglia ed essere affidata all’istituto di Ostuni, nel Brindisino, specializzato nell’accoglienza di bambini in situazioni familiari critiche.

I genitori sono stati interrogati dopo che il caso è stato segnalato al Tribunale per i minori del capoluogo pugliese dall’ospedale.

I casi di neonati in astinenza sono purtroppo sempre più diffusi: le conseguenze non sono solo nell’immediato. I bambini potrebbero avere più avanti anche altri problemi provocati dalle droghe durante la gestazione, come il ritardo neurologico.

La pediatra: “Nel sangue dei bambini troviamo ogni tipo di droga”

I neonatologi sottolineano che di solito i bambini con questi problemi «all’inizio stanno bene, la sindrome di astinenza neonatale inizia dopo un po’. Il bambino diventa agitato, irritabile e bisogna usare barbiturici per sedarlo».

«Nel sangue dei bambini troviamo di tutto – ha raccontato ad Avvenire la dottoressa Maria Lucia Furnari dell’Ospedale Di Cristina di Palermo – anfetamine, benzodiazepine, cannabinoidi, ecstasy, cocaina, metadone e oppiacei. Secondo noi questa è la classica punta dell’iceberg, pensiamo che la situazione sia molto più grave ed estesa».

 

FOTO ARCHIVIO ANSA

 

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