Oggi si ricordano le vittime del Covid. Buone notizie dalla Lombardia: vuote le terapie intensive, tre anni fa c’erano 879 malati
Il 18 marzo di ogni anno si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, istituita formalmente il 17 marzo 2021. La data scelta è quella in cui nel 2020 i camion militari carichi di bare sfilarono per Bergamo. In occasione della Giornata nazionale, tutti gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta.
Nella Giornata nazionale per le vittime del Covid il pensiero degli infermieri va agli oltre 187mila morti in Italia. La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ricorda, in questa occasione, anche i 90 colleghi che hanno dato la vita sul luogo di lavoro. Oltre 370 i medici morti.
Buone notizie sul virus giungono però proprio alla vigilia di questa giornata dall’Oms. “Io penso – sottolinea Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – che stiamo arrivando a quel punto in cui potremo guardare Covid-19 allo stesso modo in cui guardiamo all’influenza stagionale: una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere, ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o i nostri sistemi ospedalieri. Io credo che succederà quest’anno se il virus continua a evolversi nella direzione in cui si sta evolvendo, cioè quella di un virus che non causa malattie più gravi che potrebbe diventare più trasmissibile ma senza causare malattia più grave”.
E in Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia, sono vuote le terapie intensive. Lo ha annunciato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. “Per la prima volta, dal 20 febbraio 2020, oggi venerdì 17 marzo nessun letto di terapia intensiva risulta occupato da pazienti che hanno contratto il virus”.