Padre Georg, altra stoccata a Francesco: “Molti cardinali avrebbero gradito Scola come Papa”

29 Mar 2023 13:07 - di Giovanni Pasero
Papa, padre Georg, cardinale Scola

Nuovo affondo di padre Georg Gänswein, ex segretario particolare di Joseph Ratzinger, nei confronti di Papa Francesco. Lo fa in un’intervista al Corriere della Sera.

Padre Georg punge il Papa: “Non posso dire altro, a Santa Marta c’è grande sensibilità…”

«Credo non pochi cardinali avrebbero vissuto bene se Angelo Scola fosse stato Pontefice», dice l’arcivescovo Gänswein. Ripercorrendo i giorni che poi portarono all’elezione di Bergoglio, padre Georg ricorda «benissimo che tanti, e voi giornalisti in particolare, si sono precipitati a dire che il cardinale Scola sarebbe stato il successore naturale, anzi addirittura scontato. Papa Benedetto XVI non parlò con nessuno, non rispondeva a nessuno, proprio perché non voleva e comunque non poteva in alcun modo influenzare il Conclave. Ma come ci sono i cosiddetti ‘kingmaker‘, esistono anche i ‘papamaker‘ che, magari anche a partire da dati di fatto veri, come la sintonia teologica e umana tra i due, aggiungevano anche molta fantasia. Ma il mondo cattolico e della Chiesa è grande e diversificato, c’è sempre qualche elemento incalcolabile e concentrarsi soltanto su Roma è un errore».

«Io non posso dire di essere stato amico del cardinale Scola, ma a lui mi lega una grande simpatia personale e una profonda stima. Ma dire certe cose, oggi, sapendo che in Santa Marta c’è grande sensibilità… Al di là della mia stima e simpatia personale, ogni mia frase su questo potrebbe essere interpretata come una manifestazione negativa nei confronti dell’attuale Pontefice. E come ho detto, a Santa Marta c’è grande sensibilità…», conclude padre Georg Gänswein, riferendosi all’alloggio di Papa Francesco.

Non solo l’ex segretario di Ratzinger: spuntano anche i manifesti per la messa in latino

Non c’è solo l’intervista all’ex segretario particolare di Ratzinger ad agitare in queste ore le acque OltreTevere.  «Per amore del Papa. Per la pace e l’unità della chiesa. Per la libertà della messa tradizionale latina». Questo l’incipit delle decine di manifesti comparsi da ieri mattina nell’area attorno al Vaticano per manifestare contro la stretta di papa Bergoglio contro la liturgia in latino particolari eccezioni da valutare direttamente dalla Santa Sede.

A firmare i manifesti è un comitato promotore formato da diverse associazioni, blog cattolici di stampo tradizionalista e il Coordinamento nazionale del Summorum Pontificium, associazione vicina a Benedetto XVI che prende il nome proprio dalla lettera apostolica del 2007 con cui Ratzinger sosteneva la messa in latino. Proprio l’immagine del papa emerito campeggia sui manifesti, con la citazione del motu proprio nel passaggio in cui afferma che “il Messale Romano promulgato da San Pio V e nuovamente edito dal Beato Giovanni XXIII deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico”.

I tradizionalisti chiedono a Bergoglio di tornare sulle decisioni di Ratzinger

Il comitato spiega in una nota che «ha voluto rendere pubblico il profondo attaccamento alla Messa tradizionale proprio quando ne sembra programmata l’estinzione: per amore del Papa, affinché sia paternamente aperto alla comprensione di quelle periferie liturgiche che da qualche mese non si sentono più ben accette nella Chiesa, perché trovano nella liturgia tradizionale la piena e compiuta espressione della fede cattolica tutta intera». Proprio il mese scorso, papa Francesco aveva ribadito i principi cardine della sua Traditionis Custodes con cui viene arginato l’uso del Messale Romano, salvo autorizzazione esplicita della Santa Sede su richiesta eventuale dei vescovi.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *