Parlamento, è stallo sulle Bicamerali: opposizione “incartata” sulla Vigilanza Rai

10 Mar 2023 20:21 - di Redazione
Vigilanza Rai

È ancora stallo tra maggioranza e opposizione sulle nomine dei vertici delle commissioni Bicamerali, cioè composte da deputati e senatori. Il risiko delle poltrone ha come epicentro la Vigilanza Rai, casella da sempre spettante alla minoranza. Stando a quanto riferisce l’Adnkronos, a determinare lo stallo sarebbe il contrasto in atto tra 5StelleTerzo Polo, con i primi favoriti sul secondo. Ma l’accordo non ci sarebbe neanche in casa grillina, dove i nomi per la presidenza sono addirittura tre: Alessandra Todde, Chiara Appendino (considerate in pole) e Riccardo Ricciardi, ritenuto più divisivo dagli altri gruppi e le cui quotazioni sarebbero perciò in calo.

FdI interessato a dare corso alle nomine

Con tali premesse, non stupisce che tutto sia rinviato alla prossima settimana. A mettere fretta è soprattutto Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni è interessato risolvere il rebus delle Bicamerali anche perché le Commissioni da rinnovare sono tante e strategiche anche ai fini dell’azione di governo. Oltre alla Vigilanza Rai, vi sono infatti l’Antimafia, la Nato, passando per Cassa Depositi e Prestiti e Affari regionali, giusto per citare quelle più ambite. Secondo boatos parlamentari, l’attuale stallo sarebbe dovuto anche al fattore Elly, dal nome della Schlein. La neo segretaria del Pd, infatti, avrebbe fatto sapere di voler metter bocca sulla griglia dei nomi di tutte le Bicamerali, pur avendo ottenuto il suo partito la presidenza del Copasir.

Il rebus della Vigilanza Rai condiziona tutto

L’altro nodo da sciogliere all’interno del centrosinistra è come “compensare” i terzopolisti di Calenda e Renzi. Più il secondo che il primo, in verità, visto che è Italia Viva ad aver sempre puntato sulla guida della Vigilanza Rai, dove – come già visto – è pressante la richiesta del M5S. Sulla carta non ci dovrebbe essere partita. Ma ambienti parlamentari segnalano una certa inquietudine grillina. Da qui l’idea di un asse con FdI in nome di un processo di de-PiDizzazione della Rai. A rendere più complicata la vicenda è arrivata anche la mancata elezione dei cosiddetti giudici speciali (giustizia tributaria e amministrativa). In ballo ci sono 12 caselle. Questa volta il contrasto è tra la maggioranza, che ne chiede nove, e l’opposizione che non vuole accontentarsi di tre.

 

 

 

 

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