Pd, altro che unità: tra Schlein e Bonaccini è braccio di ferro per le poltrone, a partire dai capigruppo
È ancora stallo nel Pd sulla definizione dei nuovi assetti interni al partito, a iniziare dai capigruppo di Camera e Senato per seguire con la definizione della segreteria. A dispetto della proclamata voglia di unità, infatti, Elly Schlein sembra poco propensa a concedere una delle due posizioni parlamentari alla minoranza, che invece continua a rivendicarla. Sul tema ieri è intercorsa una telefonata tra la segretaria e Stefano Bonaccini, ma il dossier, che si sarebbe dovuto aprire già all’indomani dell’assemblea del 12 marzo, resta apertissimo e, a cascata, lascia aperta anche la discussione sugli altri ruoli.
Nel Pd è braccio di ferro sui capigruppo di Camera e Senato
Secondo indiscrezioni raccolte dall’Adnkronos, Schlein potrebbe incontrare i gruppi domani, prima di partire per Bruxelles, dove ha appuntamento con gli eurodeputati. La sua indicazione sarebbe stata Francesco Boccia al Senato e Chiara Braga alla Camera. Riferisce Repubblica che la segretaria avrebbe invitato Bonaccini a prendersi «24 ore di tempo per ragionarci su». Insomma, una sorta di prendere o lasciare, di fronte al quale il leader della minoranza sarebbe tentato di «rifiutare ogni avance e tenersi le mani libere». Il che aprirebbe uno scenario potenziale di guerriglia interna, già proprio in sede di elezione dei capigruppo.
La tentazione di Schlein di fare asso piglia tutto e la resistenza di Bonaccini
Così negli ambienti vicini a Bonaccini si ragiona sul fatto che la segretaria potrebbe addivenire a più miti consigli, concedendo che alla guida del gruppo alla Camera resti Debora Serracchiani o vada Simona Bonafè. L’altra possibilità sul tavolo è che la partita dei capigruppo venga gestita nell’ambito di un ragionamento complessivo sugli uffici di presidenza, che si votano insieme, e che potrebbero svolgere un ruolo di compensazione, a partire dai vice.
La nuova segreteria ancora in alto mare
C’è poi la partita della segreteria, che resta anch’essa ancora tutta da definire. Per la maggioranza Schlein i nomi sul tavolo sono quelli di Marco Furfaro, Alessandro Zan, Marco Sarracino, Stefania Bonaldi, Alfredo D’Attorre, Marta Bonafoni, Antonio Misiani, Michela De Biase, Peppe Provenzano, Sandro Ruotolo. Ma anche nella partita della segreteria Bonaccini vuole dire la sua e, infatti ha dato la “disponibilità” a farne parte. Tra i nomi possibili Davide Baruffi, Pina Picierno, Alessandro Alfieri, Andrea Rossi. Sempre, va da sé, in nome dell’unità del partito, mica di gestione del potere. Anche questa questione, però, resta in alto mare. «Ne dobbiamo ancora parlare. Non so nemmeno io che faccio e se ci sono», ha detto un big della maggioranza Schlein all’Adnkronos.