Pd, domani la direzione nazionale del debutto di Elly Schlein. Bonaccini incassa la presidenza
Tutto è pronto per il ballo della debuttante Elly Schlein. Domani con la prima assemblea nazionale dopo le primarie prende il via la nuova era post Letta. A fare da scenografia è l’avveniristica (e molto criticata) Nuvola di Fuksas all’Eur di Roma. Una location non casuale, moderna e “fortemente iconica”, dicono i guru dell’immagine.
Pd, domani l’assemblea nazionale: inizia l’era Schlein
Dopo un vertice via zoom fare le due correnti del partito, tutto è pronto per il nuovo Pd guidato dalla donna semisconosciuta fino a qualche mese fa che ha battute nelle urne il favorito Stefano Bonaccini. Grazie anche alle truppe cammellate di Giuseppe Conte pronto all’abbraccio con la pulzella nata in Svizzera. Si comincia alle 10,30 un intervento della presidente della commissione Congresso Silvia Roggiani, per fare il punto sulle primarie esul tesseramento. Poi tocca alla segretaria e quindi all’elezione degli organismi interni a partire. Il nuovo organigramma sul quale da giorni sono puntati i riflettori. In ballo la casella del presidente, la Direzione il Comitato di garanzia.
I dem alle prese con il nuovo organigramma
Il parlamentino dem, circa mille componenti eletti più quelli di diritto, dovrà esibire davanti ai 150 giornalisti accreditati la ritrovata armonia interna. Non si litigherà più? È presto per dirlo. Di sicuro Schlein eredita una situazione non facile tra conflitti e veti incrociati. La segretaria proporrà il suo ex sfidante Bonaccini alle primarie come presidente del partito. E l’Assemblea potrebbe votarlo per acclamazione.
Bonaccini andrà alla presidenza, ancora riunioni sul resto
Sulla Direzione, invece, il dado non è ancora tratto. Ancora in queste ore è una fibrillazione di contatti frenetici sui nomi. L’ipotesi cui si lavora è quella di un ‘listone’ unico da votare in blocco, anche questo come segno di unità del partito. Poi, però, l’armonia dovrebbe finire qui per evitare l’unanimismo condannato da tutti nella campagna delle primarie.
Top secret il tesoriere del partito, in pole position Misiani
Domani potrebbe essere anche il turno del tesoriere del partito, una figura chiave da sempre legata alla segretaria. In pole position Antonio Misiani (già tesoriere dal 2009 al 2013). Per i nuovi capigruppo di Camera e Senato bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Anche qui le ipotesi in campo restano tutte. Se la presidenza a Bonaccini verrà interpretata come un ruolo di garanzia i due capigruppo andrebbero alla maggioranza interna (si è parlato di Francesco Boccia al Senato e Peppe Provenzano alla Camera).
Buio fitto sui capigruppo di Camera e Senato
L’altro schema prevede una condivisione dei ruoli, con i nomi di Andrea De Maria o Simona Bonafè alla Camera. Altra questione è il ruolo di capo delegazione all’Europarlamento: potrebbe esserci la conferma di Brando Benifei visto che tra un anno si vota. Da definire anche la segreteria, dove tra i tanti circolano i nomi di Marco Furfaro come vice.