Pingitore: “Avrei voluto essere di sinistra, ma non c’era più posto. La satira è la vendetta del popolo”
Pier Francesco Pingitore, classe ’34, regista, autore sceneggiatore, associato dagli italiani alla storia del Bagaglino e della satira, ha concesso una divertente a irriverente intervista al Messaggero. Uno spassoso botta e risposta, denso di battute, aforismi e suggestioni.
Pingitore, 88 anni, si racconta al Messaggero
Intervistato da Paolo Graldi, Ninni Pingitore, che ha 88 anni, mantiene intatta la sua vena ironica. Gli chiede Graldi: alla sua età sono più le cose da dimenticare o quelle da ricordare? «Avrei delle cose da dimenticare. Purtroppo, non mi ricordo mai di dimenticarmele». Alla domanda: “Come nasce l’idea di uno show tipo Bagaglino? «Dalla voglia di ridere, scherzare, sfottere, giocare, rendere omaggio alle donne. Se belle, meglio. Molto meglio». La donna – chiede l’intervistatore – sempre al centro dei talk show, perché? È un mistero che si presta a tante sfumature e allusioni? «La donna a poco a poco sta diventando il centro di tutto. Meglio così. È tempo che gli uomini si riposino».
Graldi gli chiede se a Pingitore piace la comicità rappresentata oggi in televisione. «Spiacente, ma non la frequento», è la risposta tagliente dello storico autore teatrale e televisivo. C’è una battuta nei suoi innumerevoli spettacoli che è diventata virale e che magari si ricorda ancora? «Avrei tanto voluto essere di sinistra. Ma purtroppo non c’era più posto».
“Il pubblico ama sfottere chi comanda”
E ancora, chiede l’editorialista del Messaggero: c’è una frase ascoltata nella sua infanzia che l’ha accompagnata per tutta la vita? «”Scendiamo al rifugio“, durante la guerra tornata di terribile attualità» Che cosa ama di più vedere o sentire il pubblico? «Sfottere chi comanda». I politici, generalmente, si offendono e protestano o accettano la satira che li colpisce e li rappresenta? «Purché si parli di loro i politici si farebbero tirare anche le torte in faccia. Lo dico per esperienza». Chi si offendeva e chi ne sorrideva? «Sorridere sempre. Offendersi mai. Crepare di rabbia, qualche volta» La satira aiuta a capire le crepe della politica? «La politica crepa per conto suo, senza bisogno della satira».