Pnrr, Foti: “Va ripensato, oggi con l’aumento dei costi delle materie prime è irrealizzabile”
Va ripensato, quando è stato scritto la situazione economica era molto diversa. Sul Pnrr continua il dibattito dopo le sollecitazioni del ministro Fitto. Che ieri da Bruxelles ha chiarito che non ci sono timori e che Palazzo Chigi sta lavorando insieme alla Ue per riparare a storture ereditate dal governo precedente. La sinistra fa la sceneggiata con polemiche strumentali, si cuce addosso per l’ennesima volta il ruolo della Cassandra fantasticando su macabri scenari. Ma la verità è tutt’altra.
Pnrr, Fitto: è da ripensare dopo l’aumento delle materi prime
Il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti chiarisce a Sky Tg24. «Sapevamo che il Pnrr poneva obiettivi, ma anche difficoltà. Dobbiamo considerare che è stata fatta la fase di progettazione nel momento in cui si è alzato il costo delle materie prime». Per questo – spiega Foti – «bisogna ripensare il Pnrr. Perché alcuni importanti progetti così come erano stati pensati sono di difficile attuazione. Ci vuole responsabilità per delineare progetti. Che hanno obiettivo il collaudo delle opere appaltate entro il 31 dicembre 2026».
Sulla stessa lunghezza d’onda è Antonio Tajani: «Il Pnrr era nato in un certo modo. Adesso la situazione è cambiata. C’è stato il coronavirus e poi c’è stata la crisi legata al conflitto in Ucraina. Alcuni progetti erano già stati approvati, poi ci sono state delle riserve. Ci stiamo muovendo, bisogna dialogare con l’Europa. Abbiamo sentito il commissario Gentiloni e il ministro Fitto è al lavoro per arrivare a giuste soluzioni. Andiamo avanti con grande serietà, nella consapevolezza di rappresentare i giusti interessi. I ritardi che ci sono stati non sono stati voluti, sono ritardi purtroppo causati da situazioni contingenti».
“Il codice degli appalti scritto dal Consiglio di Stato”
Non a caso tutti i ministri sono riuniti nella cabina di regia per fare le opportune verifiche sui progetti di competenza di ciascuno. Foti fa chiarezza anche sul codice degli appalti varato dall’ultimo consiglio dei ministri, criticato dalle opposizioni per i presunti rischi di corruzione. «Il codice degli appalti è aderente ai principi della legge delega del precedente governo. Che lo ha voluto rivoluzionare in relazione al Pnrr. Senza limitarsi a recepire le direttive europee».
I dati sulla corruzione riguardano vecchie norme
Non solo – aggiunge Foti – ma è stato scritto dal Consiglio di Stato, organo terzo, che ha avuto la delega dal precedente esecutivo. «I dati sulla corruzione riguardano le vecchie norme e testimoniano come queste andavano cambiate. La pubblica amministrazione ha un principio generale di indipendenza e di parità di trattamento. Non dobbiamo avere retro-pensieri criminogeni».
Salvini: spenderò fino all’ultimo euro
Intanto Matteo Salvini respinge al mittente le critiche di questi giorni. E assicura che utilizzerà al massimo il Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Del Pnrr spenderò fino all’ultimo euro, sempre che la Commissione europea abbia buon senso», dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dalle colonne del Messaggero. Salvini illustra anche alcuni progetti non contenuti nel Piano: «Due miliardi di euro nel settore idrico e 1,6 miliardi per la riqualificazione delle case popolari».