“Quella manovra ha evitato molte vittime”: i due piloti di Guidonia sono morti da eroi (video)
Un estremo sacrificio per evitare una strage di civili a Guidonia: questa l’ipotesi che emerge in queste ore dopo l’incidente aereo che ha visto la morte di due piloti militari.
Le vittime sono il maggiore Marco Meneghello di 46 anni e il tenente colonnello Giuseppe Cipriano di 48 anni, “due piloti esperti”, morti da eroi, come ipotizza la prima ricostruzione dei fatti. La procura di Tivoli ha intanto aperto un fascicolo contro ignoti per disastro aereo colposo e ha disposto per domani l’autopsia.
«Pur essendo in corso i doverosi accertamenti – si legge in una nota a firma del procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto – dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone. Tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime».
«Erano piloti esperti, volavano su diversi mezzi. Da molti anni erano in forze al 60esimo Stormo e al Gruppo volo di Guidonia». Così li ricorda il generale dell’aeronautica Silvano Frigerio. La collisione tra i due aerei «è avvenuta nella fase che precede l’atterraggio» e i due mezzi erano impegnati «in un’attività addestrativa che coinvolgeva in tutto quattro velivoli. L’ipotesi per ora è la collisione in volo che ha determinato la caduta dei due aerei ma l’inchiesta accerterà le cause», ha aggiunto Frigerio.
Meneghello e Frigerio piloti addestrati ed esperti
Il maggiore Marco Meneghello era nato a Legnago (Verona) nel 1977 e abitava a Guidonia. «Tutti i piloti dell’Aeronautica sono addestrati anche a manovre per preservare l’incolumità delle persone, ma l’indagine in corso lo appurerà», ha spiegato il generale Frigerio.
Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, nato a Taranto e originario di Montalbano Jonico, era istruttore di volo, avrebbe compiuto una manovra per evitare che il velivolo da lui guidato finisse sulle case. «Una manovra eroica, quella del caro Giuseppe che, salvando la vita di tante persone, ha deciso di sacrificare la sua», commenta il sindaco della cittadina lucana Piero Marrese.
Una tragedia che «ha destato profonda commozione in tutto il Paese. In questa triste circostanza, voglia rendersi interprete presso l’Aeronautica militare e le famiglie dei due ufficiali dei miei sentimenti di cordoglio, solidarieta’ e intensa partecipazione al dolore dei congiunti». È quanto si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
Il sindaco di Guidonia straziato dalla morte dei due piloti
«Sui cieli di Guidonia Montecelio si è purtroppo consumata una tragedia: due aerei probabilmente sono entrati in collisione e sono precipitati. Uno in un prato a Colle Fiorito, l’altro in centro abitato ma per miracolo o per l’eroismo del pilota l’aereo è precipitato all’interno di una via peraltro anche stretta, evitando le abitazioni»: è il racconto del sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo.
L’Aeronautica militare ricorda i piloti “fratelli” morti a Guidonia
«Giuseppe e Marco, vogliamo ricordarvi così, con i vostri volti sorridenti, appassionati del volo ed entusiasti del vostro lavoro». È quanto si legge sul profilo dell’Aeronautica Militare sul quale è stata condivisa la foto dei due piloti morti a Guidonia.
«Avete trasmesso i valori dell’Aeronautica Militare – prosegue la nota – a migliaia di giovani in tutta Italia che oggi sicuramente avranno un pensiero per voi. Ancora una volta, la nostra grande famiglia è costretta a fare i conti con un devastante dolore che ha profondamente scosso tutti noi. Giuseppe e Marco non erano solo nostri colleghi, erano nostri fratelli».