Regionali in Friuli, in lista con FdI anche Stefano Balloch, marito di Tommaso Cerno

9 Mar 2023 10:31 - di Viola Longo
marito tommaso cerno

Si avvicina il voto in Friuli, dove domenica 2 aprile e lunedì 3 i cittadini saranno chiamati alle urne per le regionali e per le comunali in 24 città, tra le quali Udine e Sacile, che con più di 15mila abitanti potrebbero andare incontro al ballottaggio due settimane dopo, il 16 e il 17 aprile. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 nel turno domenicale e dalle 7 alle 15 in quello del lunedì. Alle regionali i candidati presidente sono 4, a partire dal presidente uscente Massimiliano Fedriga, sostenuto dal centrodestra nelle cui liste si registra anche una candidatura che, qualora ce ne fosse ancora bisogno, sgombra il campo da numerosi stereotipi: con FdI corre anche Stefano Balloch, già sindaco di Cividale e marito dell’ex senatore dem Tommaso Cerno.

Chi sono i candidati alla presidenza del Fiuli Venezia Giulia

I candidati alla presidenza della Regione sono Fedriga, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Fedriga Presidente, Autonomia responsabile e Lega; Massimo Moretuzzo sostenuto da Slovenska skupnost, Movimento 5 stelle, Partito democratico, Patto per l’autonomia, Open Sinistra Fvg, Alleanza Verdi e Sinistra; Alessandro Maran che ha l’appoggio di Azione – Italia Viva – Renew Europe e +Europa; Giorgia Tripoli appoggiata da Insieme liberi, ispirata dai No Vax. A Udine e Sacile i candidati del centrodestra sono entrambi i sindaci uscenti: rispettivamente Pietro Fontanini e Carlo Spagnol.

Chi è Stefano Balloch, il marito di Tommaso Cerno candidato con FdI

A suscitare una certa curiosità e a catalizzare attenzioni in queste ore è, in particolare, la candidatura al consiglio regionale di Stefano Balloch, ex sindaco di centrodestra di Cividale e marito di Tommaso Cerno, ex senatore Pd, ex direttore dell’Espresso, attualmente alla guida de L’identità, e attivista per i diritti omosessuali. Balloch è candidato con FdI, una collocazione che attira l’attenzione, poiché decisamente in contrasto con gli stereotipi sulla destra agitati come un’arma contundente dalla sinistra. Dunque, quella di Balloch si connota come una candidatura che, oltre a valorizzare un amministratore di valore, ha anche il merito di dimostrare nei fatti la portata di certe strumentalizzazioni. Padre di una ragazza di 18 anni, Balloch ha sposato Cerno lo scorso 28 dicembre, dopo una relazione durata otto anni. L’unione è stata celebrata dal presidente onorario di Arcigay Franco Grillini e dal sindaco leghista Daniela Bernardi. Benché l’unione fosse stata decisa da tempo, la coppia per formalizzarla ha deciso di attendere che la figlia di Balloch fosse cresciuta abbastanza da non viverla in maniera problematica.

«Volevo fare la mia parte, mio marito mi ha convinto ad accettare la candidatura»

«Come ho sempre detto, per sposarsi non bisogna prendere la tessera del Pd. È un’ulteriore dimostrazione dei passi avanti. Siamo persone un po’ più note di altre, forse pionieri ma nel superare le contrapposizioni», ha commentato Balloch in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha anche chiarito che sebbene il marito abbia organizzato dei gay pride lui non ci è mai andato «e credo che il mondo si cambi con il dialogo e la testimonianza del lavoro serio delle istituzioni. Le lotte di piazza, lo riconosco, possono avere un valore se fatte con intelligenza». Balloch ha spiegato che è stato proprio il marito a convincerlo ad accettare la candidatura che gli era stata proposta da FdI: «Mi ha detto di avere coraggio, di non appendere le “scarpe” della campagna elettorale al chiodo dopo vent’anni da amministratore di Cividale». «Volevo fare la mia parte nel grande cantiere di FdI in Italia e in Europa. Mio marito mi conosce  e mi ha spinto», ha spiegato ancora l’esponente di FdI, aggiungendo che «forse anche il modo in cui mi è stato proposta la candidatura, alla luce della mia famiglia che rappresenta una normalità che altre famiglie vivono ogni giorno sulla loro pelle».

Il ddl Zan? «Naufragato per colpa della sinistra». La destra omofoba? «Un’accusa che mi fa sorridere»

Quanto alla loro unione, che mettono al riparo dai litigi sulla politica con «regole di buon senso», Balloch ha ricordato che «abbiamo solo aderito a ciò che la legge ci ha offerto». Il ddl Zan? «La sinistra ha fatto l’errore di esasperare i toni, rifiutando il dialogo. È naufragato tutto quando si poteva portare a casa qualcosa, si tratta di piccoli passi che si conquistano nelle istituzioni. Bisogna parlare con tutti. Di adozione e procreazione non abbiamo mai parlato». E le accuse di omofobia che vengono rivolte alla destra? «Lo dico sempre con un sorriso, in Italia si pensa che la cultura appartenga alla sinistra e non alla destra, così come i diritti. Ma il fatto stesso che io sia candidato dimostra che sono retaggi che ci portiamo dietro», ha chiarito l’esponente di FdI, riferendo che in «vent’anni in politica non ho mai avuto da elettori e colleghi nessun tipo di atteggiamento discriminatorio». «La sinistra – ha proseguito Balloch – parla parla, ma la prima donna leader l’ha fatta la destra. Ma prima di tutto penso e spero che la mia candidatura sia stata fatta per il mio lavoro da amministratore, io sono uomo di dialogo, penso di averlo dimostrato sul campo».

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