Riforma del fisco, il plauso di Confindustria e dirigenti per lo Stato “amico dei contribuenti”

10 Mar 2023 13:42 - di Redazione
fisco

L’annuncio del governo dell’approdo della riforma del fisco in Consiglio dei ministri la prossima settimana riceve il plauso delle categorie, che sottolineano l’importanza del cambio di mentalità alla base del rapporto tra Stato e contribuenti, annunciato dal governo: non più di sospetto e conflittualità, ma di fiducia e collaborazione. Un tema sul quale si sono soffermati tanto la Cida, lo storico sindacato dei dirigenti e delle alte professionalità, quanto Confindustria.

Bonomi: «Cambio di mentalità necessario: serve un fisco amico delle imprese»

«Siamo molto ansiosi di vedere la riforma, ma non avendo ancora un testo non possiamo esprimere giudizi», ha detto il presidente di Confindustria Bonomi, sottolineando che «ci aspettiamo una riforma organica». «Se parliamo di fisco d’impresa pensiamo si debba cambiare il paradigma: non più un fisco volto solo a essere visto come gettito fiscale per lo Stato, ma un fisco amico, così è stato dichiarato, delle imprese, di chi vuole fare, che premi chi investe, che premi chi capitalizza le proprie imprese», ha aggiunto, chiarendo che «se si pensa di usare il fisco di impresa come leva per le assunzioni, crediamo invece sia un’altra la strada da seguire, ovvero quella delle decontribuzioni».

Giorgetti illustra la linea del «dialogo con i contribuenti»

Della centralità di una nuova mentalità aveva parlato ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sottolineando che «il dialogo con i contribuenti e la segnalazione di eventuali anomalie sono sicuramente leve da utilizzare per ridurre il ricorso a misure invasive e aumentare la fiducia nel rapporto tra Stato e cittadini. Ciò aiuta ad instaurare un clima favorevole alle attività di impresa e promuovere una ottimale allocazione delle risorse che può aumentare il potenziale di crescita dell’economia».

Cuzzilla: «Bene la riforma del fisco in Cdm»

Il tema è stato anche al centro della riflessione di Stefano Cuzzilla, presidente Cida. «Accogliamo con plauso l’approdo, entro la prossima settimana, in Consiglio dei ministri della legge delega sulla riforma del fisco con l’obiettivo di rivoluzionare un sistema tributario ormai datato», ha detto, sottolineando che «il fisco è una leva propulsiva importante per la nostra economia e non possiamo restare ancorati a un sistema tributario obsoleto». «Serve – ha sottolineato Cuzzilla – una riforma strutturata che riequilibri il rapporto contribuente e fisco al fine di combattere in maniera preventiva l’evasione e che ponga dipendenti e pensionati al centro del sistema».

I dirigenti chiedono «semplificazione e razionalizzazione»

Il presidente della Cida, quindi, citando i dati elaborati da Itinerari Previdenziali sul calo del gettito nel 2021, ha auspicato che «nel testo della riforma il governo tenga conto di ciò con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici e di perseguire con determinazione l’azione di contrasto all’evasione fiscale». «Noi di Cida ci siamo già messi a disposizione del governo e siamo pronti a collaborare fornendo dati e analisi a supporto affinché si possa giungere a un testo condiviso che tuteli le categorie meno abbienti, senza colpire nuovamente i redditi da lavoro medio-alti già tartassati», ha concluso Cuzzilla.

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