Rinviato lo stop Ue ad auto benzina e diesel. L’orgoglio della Meloni: è un successo italiano
“Il rinvio, a data da destinarsi, del voto alla riunione degli ambasciatori Ue sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove diesel e benzina è un successo italiano. La posizione del nostro governo è infatti chiara: una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. La decisione del Coreper di tornare sulla questione a tempo debito va esattamente nella direzione di neutralità tecnologica da noi indicata”. Lo scrive sulla sua pagina Fb, il premier Giorgia Meloni.
Meloni su Fb: “Sulle auto e le emissioni Co2 va lasciata libertà agli Stati”
“Giusto puntare a zero emissioni di Co2 nel minor tempo possibile, ma – avverte Meloni sempre sul provvedimento sulle auto – deve essere lasciata la libertà agli Stati di percorrere la strada che reputano più efficace e sostenibile. Questo vuol dire non chiudere a priori il percorso verso tecnologie pulite diverse dall’elettrico. È questa la linea italiana che ha trovato largo consenso in Europa”.
La posizione italiana è stata determinante sul fronte anti-stop dal 2035, riflettendo le forti preoccupazioni più per il settore dell’indotto (componentistica) che per il settore “diretto” dell’automobile: sarebbero a rischio secondo le organizzazioni di categoria 67 mila posti di lavoro entro i prossimi 7 anni. E riflettendo anche la preoccupazione per la dipendenza dalle materie prime: la Cina produce tre quarti delle batterie prodotte nel mondo. Degli oltre 130 siti produttivi per le batterie al litio esistenti attualmente nel mondo, cento si trovano in Cina.
La posizione sullo stop ai motori a combustione interna è condivisa da diversi settori politici e dell’industria.
La soddisfazione del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso
“Quello che e’ accaduto e’ un significativo successo dell’Italia che ha fatto capire anche a noi quanto siamo importanti in Europa e riapre la discussione su altri settori: il regolamento CO2 sui mezzi pesanti e il regolamento europeo su Euro7, oltre alla clausola di revisione del 2026 che deve essere effettiva e concreta”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso in videocollegamento all’assemblea pubblica di Confindustria Basilicata sul rinvio allo stop ai motori termici al 2035. Del tema, ha detto Urso, “ne abbiamo parlato anche con il ministro francese Le Maire. Le nostre preoccupazioni sono anche le loro e il ministro ci comunicava che i loro incentivi per l’elettrico sono finiti pari pari a incentivare le fabbriche cinesi”.
A proposito di automotive, il ministro ha anche ricordato che oggi con la Francia sono stati attivati i 5 gruppi lavoro e “uno riguarda il settore automotive e il gruppo Stellantis di cui abbiamo parlato diffusamente”.