Sabato antifascista a Firenze, dalla marcia guidata dalla Schlein si sfilano Calenda e Bonaccini
Tutto pronto per il sabato antifascista a Firenze promosso dai sindacati e dagli studenti di sinistra contro i rigurgiti “fascisti”. Al corteo ci saranno Elly Schlein e Giuseppe Conte. La manifestazione partirà alle 14 da piazza Santissima Annunziata e sarà la prima uscita pubblica, insieme, del leader del Movimento 5 stelle e della neoeletta segretaria dei dem.
Parteciperà anche una delegazione di Italia Viva guidata da Teresa Bellanova. Immancabile la coppia Bonelli-Fratoianni. Carlo Calenda invece non sarà in piazza. «Abbiamo condannato il mutismo del governo sui fatti di Firenze e sostenuto la preside e condannato le parole di Valditara. Ma non saremo in piazza. Sappiamo chi ha torto e chi ragione, ma non vogliamo rischiare di acuire la tensione con slogan che amplificano la violenza». Una scelta politica che sottolinea una divergenza nel Terzo Polo forse destinata ad acuirsi.
E non è un caso che non sarà presente neanche Stefano Bonaccini, battuto alle primarie da Elly Schlein. Si capisce bene, dunque, chi vuole soffiare sul fuoco e chi intende invece recuperare una dialettica civile tra avversari.
Bonaccini ieri ha anche incontrato la nuova leader del Pd. Un incontro che ha sancito la volontà reciproca di lavorare insieme e assicurare “l’unitarietà” del Pd. Su “forme e modi” della collaborazione però non c’è ancora una definizione. Ci saranno altri confronti, nei prossimi giorni, su questo. Elly Schlein e Stefano Bonaccini si sono visti a Bologna nella sede del Pd bolognese. Un’ora e mezza circa di ‘faccia a faccia’. L’incontro inizia nel segno del fair play con Bonaccini, si riferisce, che regala un mazzo di fiori alla neo segretaria. E finisce nello stesso segno: Schlein e il presidente dell’Emilia Romagna si presentano insieme davanti ai cronisti. Il messaggio è univoco: chiudere la pagina della sfida congressuale e avviare un percorso di costruzione del nuovo Pd. Intanto però già domani le strade dei due si separano.
In definitiva i protagonisti del sabato antifascista, capitanati da Schlein e Landini con la comparsata di Giuseppe Conte, sono per Daniele Capezzone “l’emblema perfetto di una classe dirigente incapace di esistere se non immaginando battaglie di un altro secolo”.