Scanzi sorride della Meloni “futura Merkel”. Un tabloid inglese lo condanna all’ennesima figuraccia…

24 Mar 2023 13:45 - di Lucio Meo

Andrea Scanzi, si sa, quando parla di musica è bravo e spesso ci azzecca, ma quando si sbilancia in previsioni su temi che sfuggono alla compilation del suo Ipod quasi sempre incappa in figuracce. Ricordate quando a bordo di una moto, col giubbino di Fonzie, solcava la campagna maremmana a naso libero per insultare chi, agli albori del Covid, ammoniva sulla possibile pandemia? Lui non ci credeva, aveva capito e previsto tutto, tranne la strage, anche se successivamente si era pentito e sui vaccini aveva trovato il modo per bruciare sul tempo anziani e fragili per farsi “proteggere” contro quella che lui considerava una malattia immaginaria.
E che dire di quando aveva previsto che la Meloni non sarebbe diventata premier, profezia geniale conclusa col sorrisino? Quasi peggio di Piero Fassino quando aveva attaccato Beppe Grillo di scendere in politica e di fondare un partito, se aveva qualcosa da dire. Consiglio, purtroppo per il Pd, che il comico raccolse.

L’ultima profezia di Scanzi sulla Meloni: “Mai leader in Europa…”

Ieri sera, invece, Andrea Scanzi quasi sghignazzava quando a “Otto e mezzo“, dallo studio, Italo Bocchino formulava la previsione su una Meloni destinata a diventare, in futuro, la leader dei centristi a trazione maggioritaria dei conservatori europei, come la Merkel negli anni scorsi. “Ormai questa Europa è agli sgoccioli. Stiamo parlando di qualche mese. Tra un anno, quando ci sarà la maggioranza dei conservatori europei e la Meloni sarà leader della maggioranza del governo europeo, datele tempo e diventerà la nuova Merkel”. Scanzi s’è contorto sulla sedia, sfiorando con la nuca un incolpevole Sandro Pertini. “Ho sentito bene? Ha detto così Bocchino? E’ come pensare che i Cugini di Campagna diventino i Pink Floyd”, è stata la sua battuta sulla quale ha riso da solo, autodivertendosi, come spesso fa quando si fa le battute addosso.

Cosa scrivono i giornali inglese sulla futura Merkel…

Vedremo se Scanzi collezionerà l’ennesima profezia sbagliata, ma intanto ha collezionato una figuraccia, visto che la tesi sulla Meloni leader europea come la Merkel non è una posizione da “ultrà” meloniano di Bocchino, ma una previsione che su qualche giornale europeo è già arrivata da fonti non certo sospettabili di intelligenza col la destra italiana. Il giornalista inglese Nicholas Farrel, da anni in Italia e corrispondente di diverse testate britanniche, lo scorso 4 marzo scriveva su The spectator proprio quello che ha sostenuto ieri Bocchino dalla Gruber. Leggere per credere.

“La Meloni sta diventando il leader politico più importante d’Europa. Alcuni dicono addirittura che il suo destino sia quello di essere la prossima Angela Merkel. In tal caso, ciò significherebbe un drastico cambiamento di direzione per l’Unione europea verso quella che lei chiama un’Europa confederale, invece che federale, un’Europa di nazioni sovrane piuttosto che un superstato che, ha detto al conduttore di talk show più famoso d’Italia Bruno Vespa, farebbe ‘fare meno, fare meglio’….”.

“Il vuoto lasciato in Europa…”

Ed ancora: “La partenza della Merkel nel 2021 alla fine del suo quarto mandato da cancelliera ha lasciato in Europa un vuoto che deve ancora essere colmato. Le speranze del presidente francese Emmanuel Macron di sostituirla come leader de facto dell’UE sono svanite molto tempo fa (nonostante le condizioni per una tale acquisizione francese non siano mai state migliori), e il cancelliere tedesco Olaf Scholz è meglio conosciuto per, ehm, scholzing. La Meloni, invece, va sempre più forte. Il suo tasso di approvazione del 52% è di gran lunga superiore a quello di Scholz (34%), per non parlare di quello di Macron (28%)…. Il premier italiano – che si identifica come conservatore ma fuori dall’Italia è immancabilmente bollato come di estrema destra – ha piani ambiziosi per l’Italia e l’Europa. Ben prima dell’invasione russa dell’Ucraina, ha ribaltato la tradizionale posizione antiamericana della destra italiana per mettere l’Italia in una posizione simile a quella britannica…”.

Bè, certo, Farrel non è Scanzi, il Nostradamus della politica italiana. Ma tutto sommato, meglio così.

 

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