Schillaci: «Il 36% dei bambini ha carie non trattata e milioni di adulti hanno pochi denti»

20 Mar 2023 11:33 - di Paolo Sturaro
schillaci

«In Italia il 36,1% dei bambini – oltre un milione e 800mila – è portatore di carie non trattata dei denti decidui. È una percentuale solo leggermente inferiore (29,6%) negli adulti (16 milioni e 900mila con carie non trattate). Per non parlare dell’edentulismo totale o parziale: 6 milioni e 300mila adulti sopra i 20 anni di età non hanno denti o gliene restano almeno 8 su 32». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento alla presentazione della Giornata mondiale di promozione della salute orale, promossa a Roma dall’Aio, l’Associazione italiana odontoiatri. «È importante, dunque, tenere alta l’attenzione perché, al di là della elevatissima prevalenza, le patologie orali hanno impatti rilevanti sulla qualità della vita delle persone e sulla salute generale nonché un notevole impatto sociale. C’è una quota di popolazione italiana che rinuncia alle cure dentistiche per motivi economici».

Schillaci, la prevenzione e l’odontoiatria sociale

«La prevenzione rappresenta la prima concreta forma di salute orale nell’odontoiatria sociale», ha continuato il ministro. «La maggior parte dei problemi di salute orale, infatti, è legata, come per le altre malattie croniche non trasmissibili, a una serie di fattori di rischio modificabili tra cui il consumo di zucchero, l’uso di tabacco, l’uso di alcol e la scarsa igiene orale. Pensiamo che in Italia si consumano giornalmente circa 87,5 grammi di zucchero pro-capite, quando l’Oms ne consiglia un consumo giornaliero al massimo di 36 grammi». L’applicazione costante di semplici ed economiche misure di prevenzione personale, unita a controlli regolari, «potrebbe evitare, o almeno ridurre o procrastinare, la necessità di cure più complesse, talora non pienamente risolutive, e con costi largamente più elevati (circa 19 miliardi di spesa annua, dei quali oltre il 95% direttamente a carico dei cittadini)», ha evidenziato.

Le patologie orali invalidanti

«Segnalo, inoltre», ha rimarcato Schillaci, «una aumentata diffusione, legata anche al progressivo invecchiamento della popolazione, non solo delle patologie orali invalidanti, come la carie e le malattie paradontali, ma anche di quelle potenzialmente letali come le patologie tumorali la cui prognosi è strettamente collegata ad una diagnosi precoce e alla messa in atto di appropriati interventi terapeutici, e, ove necessario, delle opportune misure di prevenzione terziaria e di riabilitazione. Basti pensare che il tumore del cavo orale colpisce ogni anno nel mondo 500mila persone provocando oltre 180mila decessi annui».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi