Setta delle bestie: è morto Gianni Maria Guidi, accusato di essere il capo dell’associazione
Era stato indicato come il capo della presunta Setta delle bestie, un ruolo che aveva sempre decisamente respinto. Gianni Maria Guidi è scomparso a Milano all’età di 79 anni. Originario di Pavia, laureato in farmacia, viveva a Milano dove era titolare di una erboristeria. Le sue condizioni di salute erano da tempo precarie. Una perizia aveva dichiarato la sua incapacità di stare a giudizio e per questo la posizione era stata stralciata e il processo era stato sospeso. Questo stato di incapacità sarebbe stato poi riconsiderato nell’arco di alcuni mesi, come indicato dal perito. Secondo l’accusa (il processo è appena iniziato a Novara), Guidi “avrebbe guidato la «Setta delle bestie», così chiamata per via dei nomi di animali dati agli adepti. L’uomo, un lungo passato da erborista, avrebbe costituito un’associazione segreta volta alla manipolazione mentale e agli stupri: sia individuali sia di gruppo, di donne e ragazzine, in maggioranza di Milano e provincia, […] attirate nella trappola anche attraverso una scuola di danza le cui titolari erano complici di Guidi.
“Escludo assolutamente di avere messo in piedi una setta o una comunità”. Questa era stata la difesa di Guidi, appellato come “il Dottore”o “il Pontefice”. Il gruppo ha operato per trent’anni, dal 1990 al 2020. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio, firmata dalle pm della Dda di Torino, Lara Ruffino e Paola Stupino; e dalla pm di Novara, Silvia Baglivo, i luoghi di adescamento erano più di uno: due scuole di danza e un centro psicologico, una casa editrice, una erboristeria, una bottega artigiana quelli di indottrinamento. Mentre le pratiche sessuali si sarebbero consumate nella “casa dei boschi” di Cerano, nel Novarese; a Milano (in via Imbonati e in via Montecuccoli), a Vigevano, (alle località Sforzesca e Case Nuove); a Montù Beccaria (Oltrepo Pavese), a Rapallo. E’ il Giorno a ricostruire la vicenda e la mappa della Setta delle Bestie.
Setta delle bestie, aberrazioni di ogni sorta
L’ordinanza del gip è un indicibile elenco di minacce, violenze sessuali, aberrazioni d’ogni sorta. Per un lunghissimo tempo, le vittime non sono riuscite a denunciare o hanno scelto di non farlo- ricostruisce il Corriere della Sera- anche per il terrore di subire (ulteriori) torture; e di vedere inviare ai propri familiari le fotografie che erano state scattate di nascosto. La Setta delle bestie usava ricorrere a persecuzioni reiterate, droghe somministrate di nascosto. Organizzava orge dinanzi a bambine, pestaggi sistematici. Il tutto procurava un colossale giro di soldi poiché, sempre secondo l’accusa, Guidi e le sodali, una trentina, costringevano le vittime a versare denaro, dilapidando i risparmi dei parenti.