Uranio impoverito, parla la sorella del militare morto di cancro: un incubo, il Regno Unito cambi idea
L’annuncio fatto da Londra sull’invio a Kiev di munizioni all’uranio impoverito “ci fa ripiombare in un incubo che abbiamo già vissuto e viviamo ancora oggi. Nell’ipotesi in cui i nostri militari si troveranno coinvolti in questo conflitto, si riporteranno a casa o sentenze di morte o spade di Damocle pericolosamente in bilico sulle loro teste. E’ un incubo, perché vuol dire che questa situazione non finirà né ora né mai, che ci saranno altri fratelli, altri mariti, altri figli che si ammaleranno. Il mio, di fratello, si è ammalato in una caserma italiana con tutti i mezzi e gli equipaggiamenti provenienti dai Balcani”. A parlare all’Adnkronos è Mafalda Casillo, sorella di Simone, il militare morto nel giugno del 2006 a soli 23 anni per l’uranio impoverito.
“Mio fratello era stracolmo di metalli pesanti”
“Dalla biopsia fatta prelevando il tumore, è emerso che mio fratello era stracolmo di materiali pesanti, come se avesse vissuto in una fonderia – racconta la sorella del militare – noi che siamo nati e cresciuti tra le montagne dell’Irpinia. Dalla scoperta di quella macchia al polmone, un linfoma chimico, ha passato quattro anni di un calvario che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Quando è arrivato in caserma era perfetto, non aveva nulla. Mi è stato detto che la Difesa aveva sprecato tempo e denaro nell’addestramento di mio fratello, che si era rivelato un pezzo difettoso. Furono proprio queste le parole usate dal comandante nei suoi confronti. Non hanno imparato nulla, non siamo stati capaci di far capire quanto è devastante questa cosa“.
“Quelle armi distruggeranno anche gli ucraini”
“L’uranio impoverito non è un’arma convenzionale – ribadisce Mafalda Casillo – il pensiero di una guerra così mi distrugge psicologicamente, perché io già so a cosa andranno incontro altri militari ma anche gli stessi ucraini, che accetteranno queste armi nella convinzione che li aiuteranno a vincere, non sapendo che li distruggerà nel tempo. Speriamo che il Regno Unito si ravveda o che almeno gli Stati Nato mettano un veto, ma ho i miei dubbi. E’ diventato un gioco al massacro tra America e Russia, per me soltanto un incubo che si ripresenta, pensando a tutto quello che verrà dopo e che noi già sappiamo”.