Usa, nuova grana per Trump: ora rischia l’incriminazione per i soldi alla pornostar
Nuova grana in vista per Donald Trump. Le autorità di New York hanno infatti segnalato ai legali dell’ex presidente che il tycoon rischia l’incriminazione per aver versato soldi alla pornostar Stormy Daniels in cambio del silenzio sulla loro relazione. E gli hanno offerto la possibilità di testimoniare la prossima settimana davanti al grand jury per fornire la propria versione dei fatti. Il New York Times, quotidiano da sempre ostile a Trump, scommette sul rifiuto dell’ex-presidente ma non esclude che i suoi legali cercheranno di incontrarsi con le autorità nella speranza di evitare le accuse.
Trump l’avrebbe pagata per comprare il suo silenzio
La reazione di Trump è stata veemente e tutta di segno politico. «I democratici – ha accusato su Truth – non riescono a vincere ai seggi e quindi ricorrono alla legge come arma». Dopodiché ha negato di aver mai avuto un rapporto con Stormy Daniels, il cui vero nome è Stefanie Clifford. Nel caso in cui la procura di New York decidesse di procedere, si tratterebbe della prima incriminazione di un ex-presidente americano. Ma per Trump si tratterebbe di un duro colpo alla sua campagna elettorale per il 2024, nella quale continua a essere il favorito fra le fila repubblicane. L’ex-presidente ha sempre negato ogni addebito e ha bollato l’inchiesta come una «caccia alle streghe».
L’ex-presidente accusa i dem: «È una caccia alla streghe»
Per difenderlo, i suoi legali potrebbero mettere l’accento sulla scarsa credibilità di Michael Cohen, il suo ex-fixer divenuto il suo principale accusatore. Sarebbe stato Cohen a versare materialmente a Daniels i 130mila dollari, ricevendoli poi a titolo di rimborso da Trump mentre era alla Casa Bianca. Alle autorità di New York Cohen ha confessato che l’ex presidente sapeva tutto e lo rimborsava mensilmente con finti pagamenti per spese legali. Se Trump venisse alla fine condannato potrebbe trovarsi a scontare anche quattro anni dietro le sbarre, sebbene in casi simili il carcere non sia obbligatorio. Chi invece ha molto da guadagnarvi è il procuratore di Manhattan Alvin Bragg. Per lui, infatti, è un’occasione per imporsi e guardare avanti nella sua carriera.