Via Almirante a Grosseto, il Pd le prova tutte per fare figuracce: ora c’è pure l’interrogazione a Piantedosi
Ma sì, ha ragione quel cittadino di Grosseto che, intervistato da La Nazione sull’opportunità di intitolare una via cittadina a Giorgio Almirante, ha detto che, dipendesse da lui, alle strade darebbe solo dei numeri, «come fanno in America». Perché, diciamoci la verità, di fronte alle polemiche sull’iniziativa toponomastica del Comune non resta che arrendersi al fatto che non se ne può davvero più di questa sinistra che nella migliore delle ipotesi non sa e nella peggiore mistifica. O, forse, nella migliore mistifica e nella peggiore non sa. Difficile a dirsi. Comunque, resta il dato che non se ne può più: arrendiamoci alla cancel culture e facciamoli contenti. Salviamo noi stessi e pure loro dalle castronerie che non smettono di propinarci e non se ne parli più.
La sinistra impazzisce per la proposta della giunta di Grosseto
Perché, veramente, stare qui a scrivere l’ennesimo pezzo sull’ennesima polemica sull’ennesimo tentativo di intitolare una strada a Giorgio Almirante è piuttosto tedioso. Tutto è stato detto e scritto, tutto è agli atti, tutto è noto. Epperò stiamo ancora qua alle prese con la raccolta di firme dell’Anpi e l’indignazione della sinistra e gli allarmi sul “fascista fucilatore”, nel solito crescendo che porta a dichiarazioni di fronte alle quali non si sa se ridere o se piangere. Oggi è stata la volta dell’assessore regionale Alessandra Nardini secondo la quale è «incredibile e offensiva la decisione di intitolare una strada ad Enrico Berlinguer e una a Giorgio Almirante in nome della pacificazione nazionale».
Non solo via Almirante, c’è anche via Berlinguer: insieme incrociano via della Pacificazione
Per chi si fosse perso la puntata precedente, la giunta guidata da Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha proposto di creare, nel nuovo complesso residenziale di Borgo Nuovo, alla periferia della città, un incrocio in cui sorgono una via Almirante e una via Berlinguer, che si innestano su una via della Pacificazione. Scandalo! Abominio! Pericolo e offesa! Un gravissimo problema per la Nazione, su cui un’altra avveduta mente Pd ha ritenuto di interrogare il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «Domani il ministero dell’Interno dovrà prendere una posizione ufficiale sulla farneticante decisione della Giunta comunale di Grosseto. Verrà infatti discussa in Commissione Affari Costituzionali della Camera l’interrogazione che ho depositato sulla vicenda», ha rivendicato il deputato toscano Marco Simiani, ritirando fuori la storia di Almirante sottoscrittore di “manifesti della morte”.
Il “colpaccio” del deputato Simiani: interrogare Piantedosi…
«Mi auguro che il ministero dell’Interno fermi questa scelta», ha concluso Simiani. E come prima cosa si vorrebbe evocare un noto personaggio di Corrado Guzzanti. Come seconda, invece, l’angelo della morte, non per Simiani, che ci manca solo che ci mettiamo ad alimentare le vulgate sui fucilatori, ma per chi scrive. B-a-s-t-a. Ma veramente questi non conoscono limiti a quanto si possono coprire di ridicolo? Ma che cosa deve rispondere il ministero dell’Interno? Ma insomma, va bene lo scivolone su Renan, ma è mai possibile che uno come Misiani, che pare faccia politica da un quarto di secolo, non abbia mai sentito parlare dei funerali di Berlinguer, di quelli di Almirante, del messaggio di Giorgio Napolitano a Donna Assunta? E che non si sia mai interrogato sull’incongruenza tra queste circostanze e la narrazione di Almirante fucilatore? E dai, su. E noi ancora qui a chiederci se ci fanno o ci sono. Sposiamo tutti la mozione del cittadino di Grosseto: per le strade numeri al posto dei nomi. Facciamolo, se non per la pacificazione, per la carità di patria.