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Zone franche e scuola per tutti: il piano di FdI contro lo spopolamento delle aree svantaggiate

Politica - di Natalia Delfino - 15 Marzo 2023 - AGGIORNATO 15 Marzo 2023 alle 12:51

Niente più numero minimo di alunni per le scuole e la costituzione di zone franche per una fiscalità di vantaggio. Sono le due proposte di legge presentate da FdI alla Camera per contrastare lo spopolamento dei comuni montani, delle aree interne e più in generale delle aree più svantaggiate del Paese. Un tema «particolarmente significativo, che necessita di interventi urgenti per evitare la desertificazione», ha sottolineato il capogruppo a Montecitorio, Tommaso Foti, sottolineando che si tratta di «territori fondamentali e vastissimi, sia sotto il profilo di grandezza chilometrica che sotto il profilo demografico» e che le due «proposte di legge rappresentano un primo significativo passo per valorizzare» queste zone.

L’impegno di FdI contro lo spopolamento delle aree svantaggiate

Le proposte di legge su scuole e fiscalità, che vedono come primi firmatari rispettivamente i deputati Alessandro Amorese e Chiara La Porta, sono state presentate in una conferenza stampa nella quale, ricordando l’attenzione posta al tema delle aree svantaggiate anche dal premier Giorgia Meloni nel corso del suo discorso di insediamento, gli esponenti di FdI hanno sottolineato che «l’attenzione alle esigenze delle aree più svantaggiate della nostra Nazione, dalle comunità montane alle piccole isole, è la stella polare dell’azione politica e governativa di Fratelli d’Italia, dalle amministrazioni locali fino in Palamento». Un impegno che si persegue «contrastando il fenomeno della desertificazione economica e sociale, con politiche che favoriscano il ripopolamento, il sostegno alle imprese, alle attività economiche locali e alle famiglie, nonché il diritto allo studio attraverso l’abolizione del limite numerico minimo di alunni per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie, attualmente di 10 unità». Parallelamente «è necessario fornire sconti fiscali e agevolazioni a chi decide di rimanere in queste aree e alle imprese che su queste stesse aree decidono di mantenere la propria attività».

Amorese: «Per le scuole stop al numero minimo di alunni»

«Quella delle scuole – ha sottolineato Amorese – è una delle questioni principali su cui bisogna agire, perché è mancata una vera e propria organizzazione scolastica, andando oltre alla questione demografica». Il punto, ha chiarito il deputato, è che per le aree svantaggiate non si può applicare la stessa logica utilizzata per le grandi città, che ha portato poi nei fatti alla chiusura degli istituti. «Bisogna ricordare – ha poi sottolineato l’esponente di FdI – che il 90% delle produzioni tipiche proviene dai comuni montani che non possono essere abbandonati a loro stessi. Le scuole in quelle aree rappresentano il “tasso di vitalità e di futuro” per una comunità, non solo valorizzano l’identità e la cultura del territorio, ma possono essere anche strumenti importanti per sviluppare attività come l’artigianato, iniziative nel campo del turismo e ripresa dei distretti industriali. Possono trasformare i comuni montani e le aree interne da problematicità a risorsa, puntando sulla riqualificazione contro lo spopolamento e lo sradicamento».

La Porta: «La fiscalità di vantaggio è una misura di equità sociale»

Parlando poi della proposta per le zone franche montane, La Porta ha spiegato che «il nostro obiettivo è quello di contrastare il depauperamento del tessuto economico e sociale delle aree di montagna e a favorirne lo sviluppo occupazionale e il ripopolamento, nonché a sostenere lo sviluppo delle attività imprenditoriali, agricole e turistiche». «Una misura di giustizia sociale poiché chi abita nei comuni montani non può contare su servizi come nelle grandi città per cui necessita di pagare di meno rispetto agli altri, ma soprattutto di tutela ambientale perché è sempre più evidente che se le zone di montagna non sono curate, le conseguenze ricadono tragicamente sulle pianure», ha proseguito la parlamentare di FdI, ricordando che «in alcune di queste aree, spesso, chiude persino il bar e, dai dati più di 200 comuni non hanno nemmeno una piccola attività commerciale». «Quando anche l’ultimo presidio territoriale viene meno si finisce per avere comuni vuoti, disabitati e abbandonati», ha sottolineato La Porta, chiarendo che «ciò che serve è, prima di tutto, la sburocratizzazione di questi territori, una fiscalità agevolata e soprattutto interventi che non siano emergenziali o una tantum ma strutturali».

Trancassini: «Dal governo Meloni cambio di approccio che abbandona la logica dei meri numeri»

Tra le misure previste dalla proposta di legge anche incentivi per favorire l’insediamento di famiglie che si trasferiscono in queste aree ed elimina l’obbligo della fatturazione elettronica per i soggetti residenti nei comuni delle zone franche montane sprovvisti dalla rete internet a banda larga. Dunque, le due pdl di FdI contro lo spopolamento rappresentano, ha sottolineato il deputato Paolo Trancassini, «un altro passo avanti che segna un cambio di approccio politico del governo Meloni che abbandona la logica dei numeri prevedendo invece un quadro normativo che va incontro alle istanze delle comunità di quei territori per salvaguardarne l’identità».

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di Natalia Delfino - 15 Marzo 2023