1° Maggio in Francia, Macron trema: la riforma delle pensioni può scatenare la piazza
I sindacati annunciano un «Primo maggio storico». E a giudicare dal numero delle persone che scenderanno in piazza – tra le le 500mila e le 650mila -, il loro entusiasmo è più che giustificato. Ma è lo stesso motivo che sta facendo scorrere più di un brivido dietro la schiena di Emmanuel Macron (è della festa del Lavoro in Francia che stiamo parlando). Oltralpe, si sa, è la contestatissima riforma delle pensioni che incendia gli animi e porta la gente in strada. Non è un caso se il 1° Maggio intersindacale si concentrerà proprio contro l’obiettivo del governo presieduto da Elisabeth Borne di innalzare l’età pensionabile dagli attuali 62 a 64 anni.
I sindacati annunciano una «giornata storica»
Non mancano, dunque, i timori di nuovi disordini e nuove violenze, in particolare a Rennes, Nantes e Le Havre. Secondo le stime che circolano in queste ore, le manifestazioni saranno circa 300 in tutto la Francia, con 80-100mila persone attese nelle strade di Parigi, e un’importante partecipazione anche in diverse città della provincia. Nella capitale le autorità si aspettano – secondo quanto riporta Bfmtv – tra i mille e i 2mila «elementi a rischio». Si tratta di esponenti dell’estrema sinistra e gilet gialli radicalizzati, da sempre contrari alle politiche di Macron. Rischi «molto elevati» di incidenti secondo le autorità si registrano per diverse città della provincia: da Tolosa a Digione, a Strasburgo, Marsiglia, Nantes e Rennes.
Il fallimento politico di Macron
La riforma delle pensioni ha messo a nudo la fragilità del progetto politico di Macron. Il presidente francese, giunto al suo secondo mandato, si regge unicamente sulla impraticabilità politica di un’intesa fra tutte le forze di opposizione, dal Rassemblement Nationale di Marine Le Pen a France Insoumise di Jean-Luc Mélanchon. Infatti, l’obiettivo del movimento coagulatosi attorno a Macron (En marche!) in occasione della sua prima elezione all’Eliseo, di diventare il perno di un nuovo sistema politico è clamorosamente fallito. Prova ne sia la voragine politica apertasi al centro degli schieramenti dopo il ridimensionamento della destra gollista a vantaggio di Le Pen e la quasi scomparsa dei socialisti in favore di Mélanchon. Un buco che Macron non è riuscito a colmare e in cui ora rischia seriamente di precipitare.