Aggressioni tra sinti: fratturato il setto nasale a un 14enne, minacce e colpi di pistola al campo nomadi
Gli agenti hanno arrestato otto membri di una famiglia di giostrai di etnia sinti, stanziata tra Lombardia e Lazio. Le indagini hanno preso il via dopo la grave aggressione avvenuta il 21 luglio scorso, all’interno del bar Cavour di Treviglio. Alcune persone avevano fatto irruzione, provocando danni. Avevano portato via denaro contante e un telefono cellulare, causando lesioni ai titolari e al loro nipote di 14 anni, a cui era stato fratturato il setto nasale. Il giorno successivo, un secondo episodio di violenza a Caravaggio, ai danni del caravan del fratello della titolare del bar Cavour.
Una violenza dopo l’altra tra le famiglie sinti
Dai primi accertamenti della polizia era emerso come alla base delle violenze ci fossero questioni economiche, legate alla separazione di due coniugi. Entrambi di etnia sinti e appartenenti a famiglie in contrasto tra loro. Un membro della famiglia che aveva fatto irruzione nel bar Cavour aveva avuto a sua volta minacce: un’esplosione di colpi di pistola contro la sua casa mobile nel campo nomadi di Monza. I contrasti tra le due famiglie erano poi proseguiti anche tramite piattaforme social. Qui avevano pubblicato alcuni video in cui il fratello della titolare del bar “Cavour” veniva minacciato da un soggetto appartenente alla famiglia degli aggressori.
Le indagini hanno fatto individuare gli autori
L’attività investigativa ha consentito di individuare gli autori dell’irruzione e delle minacce. A loro carico, nel mese di agosto dello scorso anno, erano state eseguite delle perquisizioni personali e locali. Gli agenti avevano sequestrato una pistola semiautomatica Browning calibro 6,35 e vari telefoni cellulari sui quali, a seguito di analisi forensi, sono stati riscontrati – fa sapere la questura di Bergamo – «precisi e puntuali elementi di responsabilità» nei confronti di nove soggetti di un’unica famiglia, otto uomini e una donna, di età ricompresa tra i 33 e i 73 anni.