Bonelli sempre più grottesco: dà la colpa al cattolicesimo per il flop dei Verdi. Un’altra figuraccia
Angelo Bonelli ha deciso di dare un taglio cabarettistico alla sua azione politica. I sassi dell’Adige, il chicco di grandine e ora la Chiesa cattolica. Se i suoi Verdi non “sfondano” non è colpa sua e delle sue trovate molto naif, ma è sempre colpa del governo o di qualcun altro. L’ultima scusa trovata per le performance scarse di Avs – il cattolicesimo italiano- è grottesca. In un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, Bonelli doveva rispondere del perché i Verdi italiani abbiano meno consenso dei loro omologhi tedeschi. Così, visto che l’autocritica non fa parte del suo lessico politico, ecco che scarica la responsabilità del suo fallimento alla Chiesa cattolica: “I Verdi non sono forti in Italia per una questione culturale“, ha premesso l’esponente di centrosinistra. E ancora: “In Italia viviamo in una cultura del perdono, forse ha qualcosa a che fare con il cattolicesimo. Diamo sempre per scontato che tutto sarà perdonato”. Un’assurdità.
Bonelli da ridere: Colpa del cattolicesimo se i Verdi fanno flop
Secondo l’esponente di Avs, il motivo dell’irrilevanza politica in termini di elettorato dei Verdi non sta nelle battaglie “estreme” e lontane dal sentire comune. Tipo giustificare gli eco- vandali di Ultima generazione. O voler imporre maxi-patrimoniali sull’efficientamento energetico che gli italiani non possono supportare. Macché, se l’ambientalismo militante di Europa Verde non fa presa sugli italiani, il problema sono gli italiani. Tipico modo di argomentare della sinistra. La colpa sarebbe secondo lui della nostra cultura intrisa di cattolicesimo. Sembra molto velleitario, per non dire patetico, addurre lo scarso appeal del partito dei Verdi a un tradizione cattolica bimillenaria. Che tra l’altro ha avuto sempre grande sensibilità per la natura, per il Creato. Il problema è tutto di Bonelli e del suo partito che ha un’impostazione ideologica e fanatica; e che ha trasformato la questione ambientale in un argomento di contesa politica. Dove argomentare significa essere tacciati da retrogradi. Questo è il motivo dei modesti, irrisori, risultati di Avs. La favoletta del cattolicesimo “cattivo” può raccontarla al quotidiano tedesco…
La Chiesa e le tematiche ambientali
Fa veramente ridere Bonelli. Non c’è stato un solo Papa che non abbia dedicato attenzione ed Encicliche alla natura e ai temi ambientali. Prenda nota. Papa Francesco ha scritto un’enciclica, Laudato si, sulle problematiche ambientali nel maggio 2015. Si focalizza sulla cura dell’ambiente naturale e delle persone; nonché su questioni più ampie del rapporto tra Dio, gli esseri umani e la Terra. Il sottotitolo dell’enciclica, “Sulla cura della nostra casa comune”, sottolinea questi temi. Anche Papa Benedetto XVI si era espresso spesso a tal riguardo: “Lo sviluppo umano integrale è strettamente collegato ai doveri del rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale”, disse in un suo intervento. Giovanni Paolo II affrontò l’argomento più volte nel suo lungo pontificato. Precedentemente nel 1971, papa Paolo VI osservava che, «attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione» (Octogesima Adveniens 21). Bonelli ha fatto un’altra figuraccia. Si auguri che i cronisti tedeschi non vadano ad informarsi…