Borseggiatrici rom pestano a sangue uno dei ragazzi delle ronde: accerchiato e colpito con sberle e pugni
Come volevasi dimostrare, della privacy le borseggiatrici rom in azione sulla metro di Milano se ne infischiano, con buona pace della consigliera del Pd a Palazzo Marino, Monica Romano, e dei suoi solerti colleghi intervenuti contro cittadini che, a loro rischio e pericolo, filmano le mani di velluto e i loro furti nei convogli, a danno di cittadini ignari e beffati. Lo dimostra il pestaggio subìto da Matthia Pezzoni, 34 anni, presidente del Comitato Sicurezza per Milano che, al Tgcom24, ha raccontato l’ultima aggressione, la più violenta, avvenuta sabato sera in metropolitana alla fermata Duomo. Quando il giovane era solo e più facilmente aggredibile dal branco…
Milano, borseggiatrici rom aggrediscono il 34enne presidente del Comitato per la Sicurezza
Un’aggressione che diventa, nel giro di pochi istanti, una spedizione punitiva. Sono circa le 21.30 di sabato sera quando la squadra di borseggiatrici rom in servizio effettivo e permanente tra corridoi e binari della metro milanese, intercettano Matthia. Lui vede loro e loro vedono lui: solo, e armato giusto del telefono che le può smascherare e denunciare. Prima lo seguono. Poi lo accerchiano. Tanto che la vittima spiega: «Sabato sera, mentre ero da solo alla fermata della metro Duomo ho notato subito la presenza di borseggiatrici. Come mio solito, e anche loro lo sanno bene, prendo il telefono per registrare e avviso i passeggeri della loro presenza».
Il pestaggio delle borseggiatrici rom a Matthia Pezzoni avvenuto quando il ragazzo era da solo
«Arrivano in tre/quattro e iniziano ad aggredirmi con sberle e pugni – comincia il racconto di Pezzoni –. A causarmi il trauma all’occhio è stato però un ragazzino con il giubbotto rosso che non avevo mai visto e che si è aggiunto al pestaggio all’improvviso». E ancora. «Quando inizio a perdere sangue dall’occhio – prosegue la vittima – scappano in direzione Rho Fiera. Io sono dolorante e stordito, ma non mi accorgo subito della gravità della mia condizione, così vorrei inseguirle ma i presenti mi fanno notare che sono ferito e dall’agente di stazione faccio chiamare ambulanza e polizia».
«La loro aggressività è sempre più alta»
Matthia Pezzoni finisce in ospedale, dolorante, spaventato, con un occhio nero e varie contusioni al volto. Ma la denuncia del coraggioso ragazzo delle ronde, accerchiato e pestato, è forte e chiara: «La loro aggressività è sempre più alta». E come riferisce il Tgcom 24, «nessuno ha dubbi: l’aggressione è firmata dalle borseggiatrici di Milano, diventate ormai protagoniste anche in Tv», dove imperversano per ribadire con veemenza quello che mettono in pratica ogni giorno: la legge della sopraffazione, “il furto come lavoro” e la pervicace ostinazione a continuare a praticare entrambe. Quanto vale tutto ciò rispetto alla privacy violata per denunciarlo?