Briatore: il fascismo? A mio figlio non gliene frega nulla, non conosce nemmeno Patty Pravo
Sul Fatto Antonello Caporale intercetta Flavio Briatore e lo blandisce: lei è l’uomo del fare, della concretezza, che ne pensa dell’attuale classe dirigente? Briatore non si fa pregare e impartisce lezioni e bacchettate al governo secondo lui “parolaio”, cui suggerisce più praticità: “Lavorare, inventare, creare, semplificare. No burocrazia, no ostacoli, no parole vuote”. Peccato che la politica sia più complessa, i processi decisionali più lenti, le leggi vanno scritte o riscritte e poi discusse, emendate, approvate dai due rami del Parlamento. Nulla succede, in politica, schioccando le dita.
E poi si arriva al solito fascismo. Caporale si sbilancia: “La Costituzione è antifascista, il presidente del Senato è fascista. E qui casca l’asino”. Briatore lo ammutolisce con una risposta fulminante, involontariamente comica ma di una singolare potenza rivelatrice: “Sa che mio figlio Falco non conosce Patty Pravo?“. Uno si domanda in che senso e il papà di Falco spiega: “Falco nemmeno sa di Patty Pravo che è una grandissima nella storia della canzone, figurarsi che ne sa e gliene frega dell’eccidio. Non per nulla, non è proprio interessato”. Caporale, spiazzato, la butta sulla critica a Ignazio La Russa ma ciò che si ricava dalla risposta di Briatore è chiaro: il disinteresse non solo del figlio Falco ma della maggioranza degli italiani, soprattutto giovani, per le polemiche che il neo-antifascismo alimenta quotidianamente.