Carcere per chi imbratta i monumenti: la proposta di FdI. Gli ecovandali: noi pronti a nuove azioni a Roma
Fratelli d’Italia vuole arginare le azioni degli eco-vandali e lo fa con un disegno di legge che punta a rafforzare le misure in materia di tutela del decoro, nonché le sanzioni previste dal codice penale per chi danneggia beni culturali o ambientali. Negli ultimi tempi si sono intensificate le azioni dimostrative dei giovani attivisti per il clima del collettivo ‘Ultima generazione’: basti pensare al liquido nero sversato nella fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna o alla vernice arancione lanciata da due attivisti contro Palazzo Vecchio a Firenze, la stessa utilizzata a gennaio per imbrattare Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.
Reclusione da 6 mesi a 3 anni per chi imbratta monumenti
Fratelli d’Italia mira appunto a frenare queste forme di protesta con un ddl ad hoc che vede come primo firmatario il senatore Marco Lisei. La bozza del testo – che l’Adnkronos ha potuto già visionare – è ancora in fase di perfezionamento ed è composta da un solo articolo, recante modifiche al decreto legge numero 14 del 20 febbraio 2017 e all’articolo 635 del codice penale.
Nel dettaglio, per chi ha riportato una o più denunce o è stato condannato – anche con sentenza non definitiva – per vandalismo o danneggiamento volontario di beni culturali tutelati, è previsto il divieto, per un minino di sei mesi ad un massimo di un anno, di avvicinarsi ad una distanza inferiore a 10 metri agli edifici sottoposti a tutela. La trasgressione del divieto comporta una multa che va dai 500 ai 1.000 euro. Il disegno di legge inoltre punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni anche chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali.
Lisei: l’azione vandalica per protestare è un non-diritto
Nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge, il relatore Lisei evidenzia come “il diritto di scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile” non debba essere “assolutamente confuso con il non-diritto a compiere azioni vandaliche per porre all’attenzione delle persone questo o quel problema o esigenza”: per il senatore di Fdi si tratta di “un non-principio che non può essere in alcun modo legittimato”.
La replica di Ultima Generazione
Simone Ficicchia, portavoce del collettivo di attivisti per il clima ‘Ultima generazione’, commenta coin Adnkronos l’iniziativa: “Siamo molto sorpresi nel vedere una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti”. “Il ddl di Fratelli d’Italia – rimarca l’attivista – non ci ferma e non ci spaventa. Siamo pronti a qualsiasi rischio legale e anche ad andare in carcere”.
Ficicchia annuncia un nuovo ciclo di azioni del collettivo “che saranno direzionate su Roma, a partire dalla metà di aprile. Parliamo di blocchi stradali o azioni più eclatanti e performative, come quelle che abbiamo visto su monumenti e musei negli ultimi tempi. Ma potrebbe esserci anche altro”.
A chi gli chiede se ‘Ultima generazione’ stia puntando a diventare un partito, l’attivista risponde di no: “Al momento per quanto riguarda l’Italia lo posso escludere. Ci interessa fare una pressione al di fuori del Parlamento. Non nasciamo per piacere o prendere voti, il nostro scopo – puntualizza – è influenzare l’opinione pubblica e ottenere dei cambiamenti legislativi. Diventare una forza politica non è una missione a cui siamo interessati in questo momento”.