Clamoroso a La7: Cairo chiude Non è l’Arena, Giletti furibondo. “Lascia per strada 35 persone”
Si conclude clamorosamente prima del tempo la stagione di “Non è l’Arena”, il programma condotto da Massimo Giletti, in onda ogni domenica sera su La7.
La decisione a sorpresa di Urbano Cairo
L’emittente di Urbano Cairo, infatti, ha bloccato la messa in onda già dal 16 aprile. “La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma ‘Non è l’Arena’ che da domenica prossima non sarà in onda. La7 ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione. Massimo Giletti rimane a disposizione dell’Azienda”. Lo rende noto l’ufficio stampa di La7.
“Prendo atto della decisione di La7. In questo momento, l’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro – senza alcun preavviso – vengono lasciate per strada”. Lo dice Massimo Giletti, contattato dall’AdnKronos dopo la nota di La7 che annuncia la sospensione del programma ‘Non è l’Arena’.
Perché Giletti è stato cacciato da La7
Giletti su La7 era l’unico eterodosso, fuori dal coro della sinistra e dei paragrillini. Da Conchita De Gregorio a David Parenzo, da Lilli Gruber a Giovanni Floris, da Corrado Formigli a Diego Bianchi, la costola di Raitre, con annesso di giornalisti di riferimento del Partito democratico aveva appunto come mosca bianca il condutore di Non è l’Arena.
Il giornalista ex Rai aveva sempre condotto una linea fuori dai canoni della politica della tv di Cairo, ammiccante a lungo al Movimento 5 Stelle, fieramente anti-centrodestra. Clamoroso, inoltre, che lo stop a Non è l’Arena sia arrivato quando Giletti è più impegnato nel fronte antimafia. Le sue inchieste sulla cattura di Matteo Messina Denaro e la rete di connivenze e di coperture del boss di Cosa nostra aveva riscosso unanimi giudizi positivi. Anche da sinistra. Resta il mistero fitto sulla decisione di Cairo, che lascia intendere che Giletti fosse mal sopportato ai vertici de La7.
Smentita la voce di una perquisizione a casa di Giletti
“Non risulta nessuna perquisizione” disposta dalla Procura distrettuale antimafia di Firenze nei confronti del giornalista Massimo Giletti, “né risultano disposizioni di acquisizioni di atti” nei suoi confronti da parte della stessa Procura. Lo apprende l’Adnkronos da fonti giudiziarie. Giletti sarebbe stato comunque ascoltato due volte, l’ultima delle quali il 23 febbraio scorso, dall’ufficio del procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, titolare delle indagini sulle stragi mafiose del 1993 e sui presunti mandanti occulti, per cui risulterebbero ancora iscritti nel registro degli indagati Berlusconi e Dell’Utri.