Dalla “democratica” Schlein, neanche gli auguri a Berlusconi. E nel Pd è già guerra tra bande

7 Apr 2023 8:25 - di Lucio Meo

E’ già guerra tra bande nel Pd, i sorrisi d’intesa tra Schlein e Bonaccini si stanno trasformando in smorfie, il Cencelli, anche in questa nuova fase di “rinascita” del Partito democratico la fa da padrone, nella ricerca della quadra per la segreteria. Tra Elly Schlein e Stefano Bonaccin l’incastro complessivo delle varie deleghe della nuova squadra del Nazareno non è facile da trovare. Così come non è facile trovare una linea comune, neanche su come fare l’opposizione: fa discutere il silenzio della neosegretaria del Pd che ieri non ha ritenuto neanche di fare gli auguri di pronta guarigione a Silvio Berlusconi, dimostrando scarso senso delle istitutuzione e dell’aplomb politico. Bonaccini, forse, avrebbe fatto un gesto più elegante nei confronti dell’avversario agonizzante. “Resta scolpita la visita di Pier Luigi Bersani, all’epoca segretario del Pd, in ospedale da Berlusconi dopo l’attentato in piazza Duomo nel 2009. È cambiata la sinistra anche nell’approccio con l’avversario….”, scrive oggi Libero.

Il Pd della Schlein è già alla resa dei conti

Oggi si vedrà la resa dei conti, prima di Pasqua. A quanto si apprende, Schlein non avrà vicesegretari. La segreteria sarà composta da una ventina di personalità, più o meno, e di queste cinque dovrebbero andare alla minoranza. Tra questi, al momento, sarebbe definita la delega per le Riforme istituzionali per Alessandro Alfieri, già Base Riformista, e gli Enti locali per Davide Baruffi, braccio destro del presidente Pd. Ci sarebbe la Giustizia per Debora Serracchiani, mentre non è certo invece l’ingresso di Simona Bonafè. Un dato che crea malumori dentro un pezzo di Base Riformista che vede poco riconosciuto il proprio peso.

Sulle altre caselle destinate alle minoranza – oltre Alfieri, Baruffi e Serracchiani che sarebbero più solidi – regna ancora incertezza e si auspica l’ingresso di un amministratore o amministratrice locale. Per quanto riguarda la maggioranza, sul fronte ‘sinistra’ dem (oltre a Michele Fina che è già tesoriere) ci sono Peppe Provenzano agli Esteri, Antonio Misiani in pole per la riconferma all’Economia e Marco Sarracino, dato in queste settimane all’Organizzazione, ruolo che però potrebbe essere affidato a Gaspare Righi, molto vicino alla segretaria.

Nella segreteria ci sarà posto anche per il paladino dei matrimoni gay, Alessandro Zan

E vicino a Schlein è anche Marco Furfaro, già in pole come vicesegretario, potrebbe essere nominato coordinatore. Ed ancora Alessandro Zan ai Diritti. Un ruolo potrebbe averlo anche Stefania Bonaldi, ex-sindaca di Crema, che ha coordinato la rete degli amministratori con la mozione Schlein al congresso.

Non ci sarà invece Rossella Muroni, che lo ha ufficializzato sui social. Si parla di personalità esterne come lo scrittore Maurizio De Giovanni, che aveva fatto parte – per poi dimettersi – anche della comitato costituente del nuovo Pd. “Io responsabile cultura nella nuova segreteria Pd? A me non ha chiamato nessuno, se mi chiamassero direi che sono onoratissimo e felicissimo”, De Giovanni in radio. Per gli ‘ulivisti’, che si sono distinti dall’area Bonaccini durante la discussione sui capigruppo, potrebbe avere un ruolo Pina Picierno. Ci sarà anche l’ingresso di Articolo 1 in segreteria

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