Def, Cdm lampo: questione risolta. Domani si rivota. Meloni: “Scivolone, ma non un segnale politico”
Con un Consiglio dei ministri lampo si è risolto l’incidente occorso sul Def alla Camera dove, per via di diverse assenze, è mancata la maggioranza per l’approvazione della risoluzione del centrodestra sullo scostamento di bilancio. Il Cdm, convocato subito dopo il voto andato storto a Montecitorio, è durato 5 minuti e si è svolto sotto la presidenza del vicepremier Antonio Tajani, poiché il premier Giorgia Meloni si trova in missione a Londra. Nella riunione è stata modificata solo la relazione al Parlamento, mentre restano invariati i saldi. Ora il testo torna alle Camera, che voteranno già domani.
Meloni: “Sul Def un brutto scivolone, ma non vedo segnali politici”
Quello su Def “è un brutto scivolone, ma non vedo segnali politici”, ha commentato Meloni da Londra, dove oggi ha incontrato il suo omologo britannico Rushi Sunak e siglato un memorandum di collaborazione in diversi ambiti. Il premier quindi, confermando che nulla cambia rispetto al ruolino di marcia in vista del Cdm del primo maggio sul dl lavoro, ha rivolto un richiamo “alla responsabilità”, sottolineando che quanto accaduto è “una brutta figura per tutti”, dovuta a un “eccesso di sicurezza”, che “si risolve”, ma ugualmente “fa dispiacere”. “Il governo non si sta risparmiando, non deve farlo nessuno”, ha quindi aggiunto il premier, rassicurando sul fatto che l’ok delle Camere è in arrivo e “manterremo gli impegni con l’Ue”. “Il primo maggio – ha poi ricordato Meloni – è il giorno della festa dei lavoratori e vogliamo dare un segnale al mondo del lavoro. Abbiamo convocato anche i sindacati per domenica sera, mi dispiace per la convocazione alla vigilia del Cdm, ma questi erano i tempi”.
Una certa amarezza è stata espressa anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che però a sua volta ha escluso significati politici dell’incidente: “Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto”, ha detto uscendo dall’Aula di Montecitorio subito dopo il voto.
Problema risolto in un Cdm lampo: la riunione dura 5 minuti
“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato una nuova Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Restano confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Documento di economia e finanza 2023, mentre la nuova Relazione sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il 1° maggio”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, che, come da prassi, informa anche sulla durata: il Cdm si è aperto alle 18.47 e si è chiuso alle 18.52. Dunque, si procede come da programma in vista del prossimo Consiglio dei ministri nel quale, secondo le attese, le disponibilità economiche emerse dal miglioramento del debito e del Pil rispetto alle previsioni saranno destinate a un ulteriore taglio del cuneo fiscale.
Camera e Senato riconvocano immediatamente il voto sul Def
Alla Camera la relazione sarà stasera all’esame della Commissione, domani al voto in Aula alle 11.30, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Le dichiarazioni di voto andranno dalle 10 in diretta tv. Diretta tv anche per il Senato, dove non c’era stato alcun incidente e la mozione della maggioranza era passata con una larghissima maggioranza (115 sì, 29 no e 29 astenuti) e si voterà il nuovo testo alle 14, come comunicato dal presidente Ignazio La Russa. “Apprezzate le circostanze, non procederemo alla prevista votazione oggi ma arriviamo a domani, perché non è stato raggiunto il numero della maggioranza assoluta sulla risoluzione presentata alla Camera a, a differenza di quanto accaduto al Senato, il governo ha quindi ritenuto opportuno, se non necessario, riconvocare per riformulare la relazione sullo scostamento di bilancio. Si voterà – ha dunque annunciato La Russa – domani alle ore 14 e si inizierà subito in diretta tv”.